L’aumento dell’Iva al 25% sembra ormai realtà. Le conseguenze di quest’incremento sui beni e i servizi di consumo
Cosa accadrebbe se in Italia l’Iva aumentasse davvero del 25%? Le previsioni del Codacons sui beni e i servizi di largo consumo.
Aliquota al 25%, urge manovra di bilancio
Uno dei maggiori timori scaturiti dalla crisi di Governo in atto è sicuramente quello dell’aumento al 25%. La probabilità che l’aumento scatti, infatti, è sempre più alta. Più passa il tempo senza che il Governo adotti delle misure che cautelino i conti pubblici, e maggiore è l’eventualità che si presenti l’aumento.
La necessità preminente sarebbe adottare una manovra di bilancio e trovare i 23 miliardi di euro utili a scongiurare il ritocco al rialzo delle aliquote iva e delle accise sui carburanti.
La situazione, in realtà, è ancora più allarmante di come si stava già configurando. Le clausole di salvaguardia, infatti, non prevedono soltanto l’incremento delle aliquote dal 22 al 25,2% (ordinaria) e dal 10 al 13% (ridotta) nel 2020, ma addirittura che aumenti ulteriormente nel 2021, raggiungendo quota 26,5%.
Infine, le previsioni danno un incremento anche delle accise sui carburanti, con un gettito stimato dalla Legge di bilancio pari a 400 milioni di euro all’anno.
Cosa accadrebbe se aumentasse?
Il Codacons, l’Associazione per i diritti dei consumatori, ha studiato in maniera approfondita le conseguenze dell’aumento dell’Iva sulla situazione economica degli italiani.
Se le aliquote Iva e le accise verranno incrementate, moltissimi beni di largo consumo subiranno un aumento, che porterà, per ogni famiglia, a una stangata complessiva pari a 1.200 euro.
Senza tenere in considerazione i possibili arrotondamenti dei prezzi, l’effetto che l’aumento dell’Iva al 25% potrebbe avere sul mercato e sulla spesa degli italiani è davvero dirompente. Ad esempio, per acquistare un paio di jeans serviranno quasi 5 euro in più, per un’auto addirittura 619 euro, per uno smartphone quasi 30 euro in più.