La situazione dell’incendio in Amazzonia è preoccupante con le Ong ambientaliste che si sono scagliate contro il presidente Jair Bolsonaro. Il Premier brasiliano nel frattempo ha deciso di intervenire per non rischiare di incorrere in sanzioni.
La situazione in Amazzonia è davvero disastrosa. Gli ambientalisti incolpano il governo e in special modo il presidente, Jair Bolsonaro, a loro avviso responsabile della distruzione del polmone verde più importante del nostro globo terracqueo.
Il presidente Brasiliano, da quando è salito al potere, ha suscitato infatti non poche polemiche a causa della sua noncuranza verso la fonte principale di ossigeno per il nostro pianeta ormai soffocato dai gas di CO2.
Tuttavia, negli ultimi giorni sembra essersi smosso qualcosa. Jair Bolsonaro, infatti, in via ufficiale, ha comunicato che manderà l’esercito nelle zone provate dalle fiamme per intervenire: è ora, stando alle parole del presidente, che si faccia qualcosa per l’Amazzonia che brucia.
Jair Bolsonaro accusato dalle ONG
C’è anche da specificare anche che, prima di questa decisione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli ambientalisti, Jair Bolsonaro aveva preso di mira le ONG, a suo parere responsabili di aver aizzato le folle contro il suo operato.
Eppure, le associazioni ambientaliste non sono rimaste in silenzio e hanno replicato così alle accuse:
“La responsabilità degli incendi è da cercare tra agricoltori e allevatori, che stanno deforestando l’Amazzonia per ampliare le loro attività produttive, incoraggiate dallo stesso presidente”
Ma non bastano le associazioni ambientaliste contro il Presidente. Hanno, a tal proposito, parlato anche gli Indigeni, che hanno espresso sdegno e preoccupazione: conta milioni di visualizzazioni il video della donna Pataxò che denuncia la distruzione della foresta.
Le parole del presidente Francese Macròn su Twitter
“La nostra casa sta bruciando. Letteralmente. La foresta pluviale amazzonica – il polmone che produce il 20% dell’ossigeno del nostro pianeta – è in fiamme. È una crisi internazionale. Membri del vertice del G7, discutiamo di questo primo ordine di emergenza tra due giorni!”
Queste invece le parole del presidente Francese Macròn, che ha twittato iracondo, intervenendo poco dopo gli indigeni e le ONG.