Caso Matilde Ardia “Per lui ero un ostacolo”: emergono nuovi agghiaccianti particolari

Il caso di Matilde Ardia aggredita dal marito si colora di nuovi sconvolgenti particolari

Caso Matilde Ardia
Caso Matilde Ardia

Matilde Ardia viene aggredita e quasi uccisa dal marito Andrea Loro nel 2013. Ora il marito sta per tornare libero e la donna grida la sua verità.

I particolari che emergono sono terribili.

La dinamica del tentato omicidio

La giovane mamma Matilde Ardia 27 anni di Loria, in provincia di Treviso, è viva per miracolo e solo per miracolo può ancora godersi il sorriso dei suoi due bimbi.
Ma nel 2013 ha rischiato di morire per mano del marito, ex impiegato ora 40enne.

Cosa è accaduto?

La giovane donna la sera del 17 gennaio stava rientrando a casa da una cena di lavoro e venne aggredita dal marito che la strangolò a mani nude facendola svenire .

Successivamente la caricò in auto e si schiantò contro un albero simulando un incidente.

Non contento diede fuoco alla macchina e si allontanò.
Solo grazie all’intervento di un automobilista Matilde si salvò ancehe se dovette passare lungo tempo in ospedale.

Le motivazioni del Tribunale e la semilibertà

Andrea Loro è stato condannato in primo grado a 15 anni e nei due gradi successivi ha avuto una riduzione a 13.
A indignare Matilde e il suo avvocato Stefania Bertoldi però sono le motivazioni della sentenza depositate dal tribunale che appaiono quasi come giustificazioni dell’orrendo gesto che vengono riportate dal settimanale Giallo:

“QUANDO ANDREA LORO SPOSA MATILDE IGNORA CHE LA DONNA ABBIA UNO SPESSORE CULTURALE DI GRAN LUNGA SUPERIORE AL SUO “

Scrivono i giudici e continuano

“QUANDO VEDE IL MATRIMONIO FALLIRE PER LA SCARSA DEDIZIONE DI MATILDE ALLA CASA E AI FIGLI MATURA DENTRO DI SE’ IL PROPOSITO DI UCCIDERLA”

Matilde non ci sta: oltre al danno fisico anche quello morale perchè si sente giudicata una cattiva madre quando la verità è molto diversa

“SE DAVVERO FOSSI STATA UNA CATTIVA MADRE E MOGLIE NON GLI SAREBBE BASTATO CHIEDERE IL DIVORZIO?”
“NON E’ STATO UN RAPTUS..MI HA TESO L’AGGUATO IN GARAGE”

Oltre a ciò la giovane mamma ora ha anche paura che il suo aggressore possa ripetere il gesto: da poco il Tribunale di Sorveglianza ha deciso di concedere all’ ex marito la semilibertà.

Potrà uscire dal carcere il giorno per recarsi al lavoro e dai suoi genitori e dovrà rientrare soltanto la sera.
I giudici hanno motivato così la decisione:

“HA SEGUITO UN PROGRAMMA DI ‘CAMBIAMENTO MASCHILE E MERITA LA SEMILIBERTà”

Il vero motivo dell’aggressione secondo la moglie

Matilde rivela a GIALLO un’altra terribile verità che lei non vuole nascondere soprattutto di fronte a tali motivazioni del Tribunale che la fanno sentire profondamente umiliata.

“LUI VOLEVA RIFARSI UNA VITA E IO ERO UN OSTACOLO!”

Non ha dubbi dunque Matilde che il gesto fosse programmato da tempo, perché lei non aveva accettato di piegarsi ad una simile offesa e non ritiene per tale motivo di aver “meritato” tutto quello che il suo aguzzino le ha inflitto.

L’avvocato del suo ex marito però pensa che le motivazioni del tribunale siano corrette in quanto il suo assistito si è comportato da detenuto modello durante il tempo passato in carcere.

Questo comprensibilmente non può bastare ad una donna che a soli 21 anni ha visto la morte in faccia in un modo orribile e che ora è costretta a vivere con la paura per sé e per i suoi figli.

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