Il caso dell’omicidio di Sarah Scazzi solleva ancora molti dubbi: l’esperta rivela però alcuni dettagli inconfutabili sul ruolo di Michele Misseri
Emergono nuove rivelazioni di Roberta Bruzzone sull’omicidio di Sarah Scazzi e sul vero ruolo di Michele Misseri
L’anniversario della morte di Sarah Scazzi riapre i dubbi
Da qualche giorno è passato l’anniversario della morte della 15enne di Avetrana, Sarah Scazzi, per mano della zia Cosima Serrano e della cugina Sabrina Misseri.
Come hanno motivato i giudici nelle 193 pagine della sentenza della Cassazione le due donne sono le uniche autrici materiali dell’ efferato delitto.
Le due donne, madre e figlie, avrebbero attirato Sarah in casa, per “darle una lezione”, probabilmente a causa di sentimenti di gelosia da parte di Sabrina.
Insieme dunque l’avrebbero uccisa: Sabrina le avrebbe stretto una corda al collo e Cosima l’avrebbe immobilizzata.
Una volta compiuto l’insano gesto, le due avrebbero coinvolto Michele Misseri, il padre di Sabrina e marito di Cosima, per liberarsi del cadavere.
In tutti questi anni di indagini però le versioni degli indagati sono cambiate numerose volte, contribuendo ad alimentare i dubbi sulla dinamica del delitto.
In particolare la figura più contraddittoria è quella di Michele Misseri che è arrivato ad accusarsi del delitto , ritrattare ed accusare moglie e figlia per poi accusare nuovamente se stesso.
Roberta Bruzzone spiega perché non esiste dubbio di colpevolezza
I familiari di Sarah coinvolti nel delitto sono in carcere a scontare le pene confermate dai Tribunali ma le polemiche non si placano nemmeno dopo 9 anni.
Ultimamente – ad esempio – Franco Coppi l’avvocato di Cosima e Sabrina, attraverso le pagine di GIALLO è tornato ad affermare l’innocenza delle sue assistite.
Per le due donne l’unico colpevole sarebbe lo zio di Sarah, Michele Misseri.
La nota criminologa Roberta Bruzzone però, intervistata sempre dal settimanale GIALLO spiega come stanno davvero le cose.
“A MIO AVVISO NON ESISTE NESSUN DUBBIO SULLA COLPEVOLEZZA DI SABRINA MISSERI E COSIMA SERRANO”
Dice, ricordando che ben tre gradi di giudizio e tre decine di giudici hanno esaminato prove e versioni degli imputati: tutti concordano sulla sentenza definitiva di ergastolo per zia e cugina.
Michele Misseri fu invece giudicato colpevole esclusivamente di occultamento del cadavere della nipotina ma non dell’omicidio: per lui la pena sarà 8 anni di carcere.
Ma come mai questa certezza?
Secondo la Bruzzone è molto chiaro dalle carte processuali. Michele Misseri diede una serie di versioni diverse dell’omicidio sia accusando se stesso del gesto sia accusando la figlia.
Ma in nessuna di queste versioni riuscì a descrivere in modo corretto la dinamica del reato, come fu ricostruita dalle analisi dell’inchiesta.
Al contrario la versione dell’occultamento del cadavere nel pozzo di Contrada Mosca trovò conferme.
E ciò può avere soltanto una spiegazione, afferma la Bruzzone:
“LUI NON HA AVUTO ALCUN RUOLO NEL DELITTO..NON C’ERA E NESSUNO GLI HA MAI RACCONTATO FINO IN FONDO COME E’ ANDATA”
La chiave dunque per chiudere la polemica sarebbe proprio in questo particolare.
La poca credibilità processuale di Misseri e la riapertura del caso
Inoltre bisogna ricordare che Robera Bruzzone è stata anche consulente di parte proprio di Misseri.
In tale veste, oltre raccogliere le sue mille versioni, ha dovuto replicare alle accuse mosse dall’uomo a lei e all’avvocato Daniele Galoppa di averlo influenzato e indotto ad accusare la figlia Sabrina.
I due professionisti hanno dovuto così fare causa a Michele per diffamazione ed è stato condannato a tre anni di reclusione.
La vicenda però non pare chiudersi proprio perchè i legali di Sabrina e Cosima hanno presentato ricorso alla Corte dei Diritti dell’uomo.
Quello che chiedono è la revisione del caso, come conferma anche Coppi a GIALLO.
Questa eventualità è però possibile solo in presenza di nuove inequivocabili prove di innocenza delle colpevoli, ma secondo la Bruzzone questo non accadrà mai.