Aumentano le richieste di riscatto laurea, che consente di usare gli anni di Università a fini pensionistici
I lavoratori che hanno fatto richiesta del riscatto laurea sono aumentati rispetto all’anno precedente, grazie al sistema agevolato.
32mila le domande ricevute. Conviene?
Vero e proprio boom di richieste grazie al nuovo sistema agevolato. In soli 4 mesi, da marzo a luglio 2019, sono state invitate circa 32mila domande. La maggior parte di queste provengono da lavoratori privati (27.348), mentre le rimanenti 5.149 arrivano dal settore pubblico.
A citare i dati è Jacopo Orsini de Il Messaggero, che si è focalizzato sull’incremento delle richieste, cioè la possibilità di utilizzare gli anni di Università ai fini del pensionamento.
Per mandare richiesta di riscatto della laurea, non esistono limiti di età, ma bisogna possedere degli importanti requisiti:
- serve non aver versato contributi prima dell’anno 1996;
- bisogna non avere già una pensione;
- è necessario essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (dipendenti, autonomi o gestione separata), a meno che non si sia liberi professionisti o appartenenti agli ordinamenti previdenziali stranieri.
Riscatto laurea, quanto costa?
Per richiederla è necessario versare una somma. L’ammontare della cifra è stabilito sul minimale di reddito per il calcolo dei contributi previdenziali di artigiani e commercianti.
Come sottolineato dall’Inps, chiunque abbia presentato la richiesta nel 2019 ha dovuto pagare 5.239,74 euro (cifra soggetta a detrazioni), per un anno di corso.
Il versamento per la richiesta di riscatto laurea può essere fatto in unica soluzione o in un massimo di 60 rate mensili, che devono avere un importo minimo di 30 euro.
Chi appartiene al settore privato può chiedere che la richiesta venga inoltrata direttamente dal datore di lavoro: in questo caso si possono destinare al riscatto anche i premi di produzione.