Una rivelazione che ha lasciato tutti senza parole quella sul rapimento di Silvia Romano, dopo le indagini da parte degli inquirenti italiani. Ecco gli aggiornamenti
Sul rapimento di Silvia Romano sono tantissime le supposizioni e ora gli inquirenti italiani fanno emergere un particolare inedito.
I tre accusati tornano in carcere
Ci sono vari scenari e molte supposizioni in merito al rapimento della cooperante italiana, ma ora la Procura Generale del Kenya ha predisposto che le tre persone accusate di sequestro di persone, tornino in carcere – revocando loro la libertà su cauzione.
Un risultato di grande valore, considerando l’alta collaborazione italiana e degli inquirenti del Kenya. Nelle prossime settimane è previsto un incontro tra i vari investigatori, per fare il punto in merito a tutti i documenti a disposizione – tra tabulati telefonici e verbali.
L’indagine degli inquirenti italiani
Un sequesto che ora ha più domande che risposte, ma che gli inquirenti italiani sembrano aver intercettato una pista differente da quanto creduto sino ad oggi.
La cooperante è stata rapita il 20 novembre 2018 e dopo il sequestro potrebbe essere stata portata direttamente in Somalia. Questo emerge – come si evince da TgCom24 – dall’inchiesta mandata avanti dalla Procura di Roma.
Il terzo incontro con gli inquirenti del Kenya ha portato a questo ipotetico risultato, aggiungendo un tassello al fatto che la ragazza il giorno di Natale fosse ancora viva.
Il fatto che Silvia sia stata portata in Somalia si evince da alcuni contatti telefonici che ci sono stati dopo il rapimento, proprio tra gli autori materiali del sequestro direttamente in quella zona.
Un altro tassello porta ad un rapimento su commissione, con mezzi di alto livello come moto e armi che – per la vita dei residenti kenioty – risultano essere altamente sproporzionati e impossibili da possedere.
Nei prossimi giorni andranno avanti le indagini, sperando di arrivare quanto prima alla verità.