Alberto Pastore ha confessato l’omicidio di Yoan – il suo migliore amico – ma anche le sue terribili intenzioni davanti al Gip. Una ricostruzione dolorosa mossa solo da un movente senza senso
L’omicidio di Yoan è stato terribile ed è stato accoltellato dal suo migliore amico, che credeva dalla sua parte e voleva aiutare. Ma ora Alberto non sta bene e mostra il suo lato preoccupante.
La terribile morte di Yoan
Il giovane ragazzo viene descritto con un carattere molto buono e sempre pronto ad aiutare gli altri. Una vita condivisa anche con Alberto, il suo migliore amico che negli ultimi tempi aveva cambiato modo di fare diventando aggressivo.
Tutto nasce dal fatto che Alberto e la fidanzata si lasciano, mentre il giovane amico intercede per farli tornare insieme. Ma Pastore – da quanto emerso dai vari racconti – fraintende e crede in una storia d’amore tra i due.
Questo lo porta alla gelosia più estrema, sino alla notte in cui decide di accoltellare il suo migliore amico solo perché non gli faceva leggere i messaggi, che si scambiava con la sua ex fidanzata.
Dopo l’omicidio scappa e poi confessa tutto su Facebook, mentre i Carabinieri vanno a casa a prenderlo e arrestarlo.
La confessione agghiacciante di Pastore
Nel corso dell’udienza, davanti al Gip, Pastore ha pianto ammettendo tutte le sue responsabilità su quanto accaduto all’amico:
“voglio farla finita, è meglio che mi uccida”
Questa dichiarazione ora lo porta ad essere monitorato mentre è in carcere, con il timore che possa arrivare ad un gesto estremo mosso dal senso di colpa e dalla realizzazione di quanto compiuto.
Il padre della vittima è sconcertato e vorrebbe capire cosa abbia spinto il ragazzo a fare una cosa così grave.