Il gioco da sempre rappresenta la linfa vitale dei bambini, scopriamo il perchè della sua importanza nelle varie fasi della crescita
Il gioco accompagna i bambini e attraversa tutta l’infanzia e ogni tappa della crescitacreando un ponte tra realtà e fantasia.
Il gioco è indispensabile per una crescita sana dei bambini
Fin dalla notte dei tempi, i bambini hanno sempre giocato mentre i grandi hanno sempre lavorato.
Giocare è una delle attività più importanti per lo sviluppo dei bambini, non rappresenta un inutile perdita di tempo ma un momento di crescita.
Il bambino attraverso lo svago conosce e plasma il mondo, si relaziona e si mette in moto.
Gli studiosi dell’infanzia hanno iniziato a indagare sul valore dell’attività ludica, mettendo l’accento su aspetti diversi.
Il gioco è l’attività per eccellenza che ogni bambino utilizza per scoprire tutto ciò che li circonda.
Per dirla alla Silvia Vegetti Finzi:
“Il bambino giocando trasforma la realtà, la reinventa, la rappresenta in modo simbolico creando un mondo immaginario che riflette i suoi sogni a occhi aperti, le sue fantasie, i suoi desideri”
La dottoressa Silvia Vegetti Finzi sottolinea come il bebè cominciando a giocare fin da subito, sperimenta una forma di divertimento.
Basti pensare a quando porta il piedino alla bocca, in questa fase:
“il gioco è funzionale allo sviluppo sensoriale e motorio che nasce dal piacere di esercitare liberamente le proprie capacità fisiche”
La dimensione ludica
Nel gioco spontaneo il bambino è protagonista attivo.
I bambini fino ai tre anni di vita non sanno giocare insieme, fanno solo un gioco parallelo, ovvero stanno vicini ma non interagiscano mai tra loro, al massimo si scambiano degli oggetti.
L’interazione vera e propria incomincia alla scuola materna e prosegue ulteriormente fino alle elementari.
Questa tappa evolutiva è particolarmente importante perchè è il momento in cui iniziano a sperimentare i giochi di gruppo.
Attraverso tali giochi i bambini imparano a comunicare, socializzare ma soprattutto interiorizzare le regole sociali.
Da sempre il gioco è un mezzo indispensabile per acquisire nuove competenze.
Inoltre favorisce lo sviluppo ottimale dei più piccoli.
Di fatto, la dimensione ludica, continua e permane fino nell’età adulta, anche se il tempo a disposizione si riduce notevolmente.
Wendy Russell e Stuart Lester, due ricercatori presso l’Università del Gloucestershire in Inghilterra, hanno affermato l’importanza del gioco ma soprattutto del ruolo genitoriale.
Gli adulti non devono essere invasivi e imporre al tempo del gioco una rigida programmazione.
Il gioco appartiene ai bambini, di conseguenza gli educatori non devono imporre ne regole ne scelte che segregano i bambini e l’attività ludica.