Davide Stival ha dovuto raccontare al suo secondogenito come sia avvenuto l’omicidio di Loris e per mano di chi. Un momento straziante che ha segnato tutta la famiglia
Davide Stival non ha dovuto solo affrontare l’omicidio di Loris ma anche il terribile compito di raccontare tutto al suo secondogenito. Un momento nella loro vita altamente straziante e delicato.
Il racconto di Davide Stival
Sappiamo tutti cosa è successo durante quel maledetto 27 novembre, quando il piccolo viene ucciso e poi abbandonato tra le erbacce senza dignità.
Mentre Veronica Panarello sconta la sua pena in prigione, Davide Stival continua la sua battaglia alla ricerca di tutti i dettagli per formare il puzzle della verità. Ma quello che quasi nessuno si è mai chiesto è come il piccolo Diego, secondogenito della coppia, potesse aver preso tutto questo.
“Nel nome di Loris” è il libro che Davide ha voluto scrivere in onore del suo bambino e dove racconta anche lo stato d’animo dell’altro figlio, una volta appresa la terribile verità dei fatti.
La reazione del piccolo Diego
Un grande caos mediatico e tristezza, tanto che Diego ha voluto chiedere dove fossero la madre e il fratellino – scomparsi da un momento all’altro dalla sua vita.
Davide Stival in quel momento si è dovuto fare coraggio e mettere il figlio di fronte ad una realtà cruda, misurando le parole senza però tralasciare dettagli.
Come racconta il padre di Diego, il piccolo dopo aver saputo la verità è rimasto senza parole e si è chiuso in se stesso senza più chiedere nulla. Emerge il suo dolore, come per ogni bambino, attraverso i disegni dove le immagini raccontano più di mille parole.
Alcuni disegni ritraggono una figura nera, con un coltello, posta vicino ad un bambino steso per terra e pieno di sangue:
“una immagine cruda, che ho deciso di condividere perchè i bambini sono esseri puliti. il male degli adulti è destinato a ricadere anche su di loro”