L’omicidio di Paolo Vaj ha ancora molti lati oscuri. Ora l’ex moglie rivela quale secondo lei sarebbe il vero movente che ha portato all’assassinio del 55enne
La ex moglie di Paolo Vaj spiega quali sarebbero i veri motivi dell’efferato delitto commesso da Patrizia Armellin e Angelica Cormaci.
Due donne,un videogioco e un omicidio
Roberta Bencini, la ex moglie del pensionato 57 enne ucciso il 19 luglio nella sua casa di Vittorio Veneto(TV) ha deciso di confidare al settimanale GIALLO la sua versione di come sarebbero andati i fatti.
L’uomo infatti fu trovato morto seduto su un divano:
Come riporta LaTribuna di Treviso l’autopsia ha rivelato che sarebbe stato aggredito a bastonate nella camera da letto.
Gli assassini lo avrebbero poi inseguito e ucciso schiacciandogli la gabbia toracica durante una colluttazione.
Dopo un primo momento ,la compagna Patrizia Armellin 52 anni e Angelica Cormaci 24 anni che viveva con loro hanno confessato l’omicidio.
Le due donne sono state arrestate ma la loro versione della dinamica e del movente non ha trovato riscontro.
Riguardo al movente poi, le due hanno affermato di essere state costrette a difendersi perché Paolo, ubriaco e manesco da un po’ di tempo le aveva aggredite.
Come rivelato dal settimanale le due donne si sarebbero conosciute su internet grazie al un videogioco Second Life in cui impersonavano madre e figlia.
Tale gioco avrebbe talmente coinvolto le due donne che avrebbero deciso di vivere anche nella realtà come madre e figlia, ed ecco perché la 24 enne viveva con la coppia.
Il movente dell’omicidio confermato dalle ultime parole di Paolo?
Roberta Bencini conosceva Paolo da dieci anni ed era stata sua moglie: non riesce dunque ad accettare che le due donne tentino di infangare la sua memoria per scagionarsi dalle accuse, come rivela al settimanale GIALLO.
“Io e i suoi amici possiamo testimoniare che non era affatto una persona violenta ..era molto paziente e mi ascoltava”
Conferma poi l’abitudine dell’uomo a bere alcolici ma solo per calmare i tormenti interiori dati dalla perdita del padre a cui era legatissimo.
“Quando l’alcol aveva fatto effetto mi salutava e si metteva letto”
La ex moglie si spinge anche più in là: sostenuta dall’avvocato Nicodemo Gentile arriva a dare la sua versione del reale movente dell’omicidio.
Secondo la Bencini infatti le due donne avrebbero agito solo per motivi economici, ordendo un delitto premeditato per impossessarsi del patrimonio di Paolo Vaj, dovuto alla ingente eredità paterna.
L’Armellin in particolare avrebbe fin dai primi momenti di frequentazione con Vaj, ancora durante il matrimonio, manifestato chiaro interesse per l’aspetto economico.
In un’occasione racconta la ex moglie l’uomo sarebbe sbottato proprio con Patrizia affermando:
“Non sono un bancomat”
L’uomo poi, dopo la separazione con la moglie e un periodo di convivenza con Patrizia Armellin avrebbe rivelato ad alcune amiche di volerla lasciare.
Le parole della ex moglie potrebbero trovare riscontro, oltre nelle testimonianze degli amici e conoscenti del 57enne ,in un inquietante messaggio affidato solo poche ore prima di morire al mondo virtuale.
Sul profilo facebook dell’uomo infatti si legge:
“Meglio un buon divorzio che un pessimo matrimonio”
Potrebbero allora essere le parole dello stesso Paolo Vaj a dare una svolta alle indagini e fare luce su questa vicenda ancora con molti lati oscuri.