Massimo Bossetti urla da dietro le sbarre la sua innocenza e scrive un libro, per non fare la fine di Rosa e Olindo. Cosa vuole raccontare?
Massimo Bossetti vuole urlare la sua innocenza e lo fa attraverso le pagine del libro che sta scrivendo, puntando il dito sulla strage di Erba e i suoi protagonisti.
Il carpentiere di Mapello in carcere per omicidio
Da cinque anni in carcere per l‘omicidio di Yara Gambirasio, non si è mai arreso e vuole utilizzare questo ergastolo per riuscire a dire la sua verità in merito allo straziante episodio.
E’ stato inchiodato dalla prova del Dna, dopo che la ragazzina di 13 anni scomparve nel nulla il 26 novembre 2010 – ritrovando il suo corpo tre mesi dopo in un campo non lontano da dove abitava.
L’evidenza scientifica – come hanno sottolineato i Giudici della Cassazione – ha valore di prova piena:
“dopo aver prelevato la ragazza, l’ha trasportata nel campo di cgignolo d’isola”
Con la piena coincidenza identificativa tra il profilo genetico di Ignoto 1
“rinvenuto nelle mutandine della vittima e quelle dell’imputato”
Il libro di Bossetti sull’omicidio di Yara Gambirasio
Ma lui non ci sta e continua a professarsi innocente, tanto da aver scritto un’altra lettera a Marco Oliva conduttore del programma Iceberg di TeleLombardia firmandola come Prigioniero di Stato.
Sostiene di non sapere cosa sia successo alla povera Yara Gambirasio e sottolinea che sta scrivendo un libro, una sorta di memoria al fine che tutti sappiano la verità e i fatti non si perdano nel tempo:
“chiedo venga garantita la massima custodia e conservazione, che non vengano distrutti così che un domani la mia difesa possa fare un’altra accurata indagine”
Poi prende come esempio Rosa e Olindo della Strage di Erba:
“rosa e olindo, come me sono stati allegramente condannati all’ergastolo due sprovveduti. Non voglio fare la loro fine”
Il legale Salvagnini ha rilasciato una intervista a Il Giorno, dove conferma la scrittura di questi testi da parte del suo assistito:
“ci ha messo fatti, sentimenti, emozioni e rabbia che prova da innocente”