Come cambierà il reddito di cittadinanza con il nuovo Governo formato dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico?
È probabile che il reddito di cittadinanza subirà alcune modifiche. Da escludere, invece, una sua abolizione.
Reddito di cittadinanza e nuovo Governo
Con il cambio di Governo, sono molti a temere ripercussioni negative sul sussidio. La nuova unione M5s-Pd potrebbe cambiare le sorti di questo sussidio.
Che venga abolito è un’eventualità da escludere; questo perché il sussidio “anti povertà“ è una misura che avvicina il Movimento 5 stelle e centrosinistra e lo mette d’accordo con il Pd.
A tranquillizzare tutti ci ha pensato, nei giorni scorsi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, che ha tuonato:
“Reddito e Quota 100 non si toccano, garantisco”.
Come cambierà il sussidio?
Anche se si può escludere l’abolizione, non è detto non vi siano in programma delle modifiche per il sussidio. Tra i progetti, potrebbe esserci quello di rendere la misura del reddito di cittadinanza più efficace dal punto di vista dell’inserimento lavorativo.
Si parla della cosiddetta “fase 2“, che è partita proprio in questi giorni e che consiste nella serie di colloqui ai quali presentarsi per essere orientati nel mondo del lavoro dai navigator.
Col nuovo Governo formato da M5s-Pd, potrebbe esserci un inasprimento delle sanzioni per chi non si presenterà alle iniziative di orientamento e ai progetti indicati dagli operatori dei centri per l’impiego.
Tra le sanzioni previste:
- la sospensione del bonus per un mese a chi diserta il primo colloquio;
- due mensilità decurtate a chi è assente al colloquio per la seconda volta;
- decadenza del reddito alla terza assenza.
Un’altra modifica per il reddito di cittadinanza potrebbe essere quella riguardante i requisiti per richiedere il sussidio. Forse si interverrà sulla soglia dell’Isee, che al momento è inferiore a 9.360 euro annui.