L’Educazione civica non entrerà in vigore in via sperimentale nel 2019. Il suo insegnamento slitta al 2020
La decisione è stata presa all’unanimità dal Consiglio Superiore, che ha bocciato la proposta di insegnamento dell’educazione civica per quest’anno scolastico 2019-2020.
Slitta l’insegnamento dell’Educazione Civica
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha bocciato la proposta del ex Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Il ministro aveva deciso di aggirare i ritardi nella pubblicazione del disegno di legge nella Gazzetta Ufficiale con un decreto che la istituisse come sperimentazione.
A quel punto, il Presidente del Consiglio superiore, Francesco Scrima, aveva nominato le commissioni per preparare l’istruttoria e aveva convocato il Consiglio per l’11 settembre 2019.
Il Consiglio si è riunito ieri per esprimersi sulla questione: all’unanimità ha emesso parere negativo sulla sperimentazione, che di conseguenza slitterà al settembre dell’anno prossimo.
Le motivazioni della bocciatura
Il Consiglio superiore ha bocciato la proposta di Bussetti, perché non ci sono i tempi per mettere a punto, almeno in questa stagione, la nuova disciplina.
“La sua introduzione, ad anno scolastico iniziato, metterebbe in difficoltà le scuole: sono 33 ore di insegnamento, ma le programmazioni sono già state fatte”.
L’Educazione civica verrà quindi insegnata in via obbligatoria a partire, probabilmente, dall’anno scolastico 2020-2021.
Si tratterà di una vera e propria disciplina, al pari delle altre, che avrà un voto specifico in pagella. Lo scrutinio su questa materia sarà fatto a parte e non più accorpato alla storia o alla geografia, come avveniva fino a qualche anno fa.
Tuttavia, all’educazione civica non verrà dedicata un’ora indipendente: la materia sarà trasversale su tutto il programma e insegnata per 33 ore nel corso dell’anno scolastico.
Gli studenti avranno a disposizione un insegnante specializzato – abilitato con materie giuridiche ed economiche – che coordinerà la disciplina suggerendo alla fine il voto.
Nel caso in cui il Consiglio Superiore avesse optato per l’ora interamente dedicata all’Educazione civica, lo Stato avrebbe dovuto investire almeno mezzo miliardo di euro.