Parlare, sembra la cosa più semplice ma per alcuni bambini e la cosa più difficile, scopriamo il perchè
L’incapacità di parlare è legato al mutismo selettivo, un disturbo poco conosciuto ed apparentemente molto raro che colpisce prevalentemente i bambini in alcuni contesti sociali.
Che cos’è il mutismo selettivo?
Il Mutismo Selettivo indica l’incapacità di comunicare, non è un fenomeno dovuto a qualche disfunzione organica.
Esso si manifesta soprattutto a scuola con le insegnanti ed indica un atteggiamento di risposta di fronte a un forte stato emotivo legato all’ansia.
Di solito, si verifica nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio siano nella norma.
L’assenza prolungata dell’uso del linguaggio verbale influisce sugli apprendimenti e sulla capacità di astrazione e metacognizione del bambino.
La comparsa e il mantenimento del disturbo sono il prodotto dell’interazione tra fattori biologici e ambientali.
Per fattori biologici si intende familiarità al temperamento timido.
Mentre per fattori ambientali ci si riferisce al rapporto madre-bambino. Spesso proprio una madre ansiosa e iper-protetiva, fa scaturire tale sintomatologia.
Questi bambini presentano la paura del giudizio sia degli altri che di sbagliare.
Sono fortemente condizionati che temono di essere derisi e di vergognarsi.
Nonostante l’evidente difficoltà i bambini muto selettivi non riescono a parlare fuori casa o in presenza di estranei, si bloccano, ciò avviene soprattutto nei luoghi pubblici o nei contesti sociali che risultano essere per loro più ansiogeni e stressogeni come, la scuola.
Questi bambini non presentano e mostrano nessuna difficoltà negli ambienti familiari, come a casa e con le persone con cui si sentono a loro agio.
In questi luoghi si esprimono normalmente e a volte sono anche dei grandi chiacchieroni.
Di fronte a casi di mutismo selettivo risulta essere indispensabile sia un intervento sul bambino che sul contesto familiare e scolastico.
Non bisogna mai tralasciare le caratteristiche specifiche del disturbo mutacico.
Tutt’ora, sono molto pochi gli studi in letteratura e le conoscenze sulle strategie d’intervento più efficaci.