Ci sono ancora tantissimi punti oscuri in merito all’omicidio della povera Yara Gambirasio e ora l’avvocato di Massimo Bossetti fa emergere nuove rivelazioni
Yara Gambirasio non è mai uscita da quella palestra? L’avvocato di Massimo Bossetti si fa avanti e rivela alcune cose che potrebbero dare una luce diversa al terribile caso.
Il libro di Massimo Bossetti per ottenere la revisione del processo
Massimo Bossetti è in carcere per scontare il suo ergastolo e rispondere dell’omicidio della povera ragazze di Brembate Sopra scomparsa e ritrovata poi morta, abbandonata in un campo.
Il suo avvocato difensore Claudio Salvagni rilascia alcune dichiarazioni – rilasciate a Radio Cusano Campus – andando a scavare a fondo e facendo luce su alcuni dettagli per lui misteriosi.
Evidenzia che l’idea del libro/memoriale sia stata prodotta da entrambi, durante i vari colloqui in carcere con Bossetti:
“da una parte lui vuole esternare tutta la sua rabbia per la mancata possibilità di difendersi”
Per poi continuare
“dall’altra parte ci sono io, questo è un processo che mi ha cambiato la vita”
Per questo motivo dichiara di aver fatto ricorso alla Corte di Strasburgo per la violazione dei diritti di difesa:
“strasburgo potrebbe dire che bossetti non ha mai avuto la possibilità di difendersi”
Questo fatto darebbe la possibilità di una nuova revisione del processo e di tutte le carte.
Yara non è mai uscita da quella palestra?
Ma non è tutto, perché l’avvocato sottolinea che ci sarebbero ancora tantissimi dettagli sulla quale lavorare soprattutto sulla perizia per il Dna – richiesta dal pool difensivo diverse volte e negata:
“non sappiamo se quegli slip esistono davvero o se hanno i buchi, perchè sono stati fatti i prelievi del dna”
Lui chiede di poterli vedere e far fare delle analisi, in quanto l’esame condotto dal Ris potrebbe essere sbagliato:
“siamo convinti che rifacendo quell’esame verrebbe fuori un risultato completamente diverso”
Salvagnini non esclude inoltre che la ragazza non sia mai uscita dalla palestra, dove si è recata proprio il 26 novembre 2010 – giorno del delitto.
L’avvocato ha inoltre precisato che nel processo/inchiesta ancora nulla sembra essere chiaro.