Le credenze, hanno il potere di condizionare le scelte e il futuro delle persone, scopriamo il perchè
Le credenze sono opinioni limitanti, rappresentano il frutto di pensieri irrazionali che si radicano sino a diventare un ostacolo.
L’effetto delle credenze
La maggior parte delle convinzioni e credenze sono la sintesi dell’influenza sociale e della cultura in cui viviamo, altre invece sono state create da noi stessi in seguito ad una situazione sperimentata, altre ancora sono solo il risultato di connessioni di pensieri e sensazioni emozionali.
Le credenze di base guidano il soggetto nell’interpretazione degli eventi e tendono a rimanere stabili nel tempo, anche se inesatte e disfunzionali, perchè gli individui si focalizzano selettivamente sulle informazioni che le confermano non prendendo in considerazione quelle che attestano il contrario.
Esse rappresentano il livello di credenze più profondo, sono rigide, globali e ipergeneralizzate e influenzano opinioni, regole e pensieri, inoltre sono più vicine alla consapevolezza conscia.
Secondo la psicologia clinica e l’approccio teorico cognitivista, fin dall’infanzia le persone sviluppano convinzioni o credenze di base, su se stessi e sul mondo.
Alcune delle quali restano sotto la soglia della coscienza e gli individui non le esplicitano neppure a se stessi.
Per dirla alla Carl Gustav Jung:
“Ciò che generalmente agisce più fortemente sulla psiche del bambino è quella parte della vita dei genitori che essi non hanno vissuto”
Siamo ben consapevoli quanto la nostra mente sia influenzato dai pensieri, idee e convinzioni della famiglia, società e contesto socio-culturale. .
I nostri pregiudizi sono il risultato di pensieri non razionali bensì irrazionali che si consolidano nella mente sino a diventare un vero ostacolo e intralcio alla felicità.
Cambiando i pensieri alla base, è possibile modificare contemporaneamente le azioni. Ecco perchè è così importante eliminare queste credenze non funzionali al benessere psicofisico del soggetto.
Di fatto le convinzioni nutrano la mente, insinuando paure e blocchi, chiudendo la strada alla meta che si desidera raggiungere.
Per liberarsi delle idee negative e destrutturanti, la psicologia ci illumina la strada maestra, mediante la ristrutturazione cognitiva.
Basti pensare che l’abitudine di una convinzione la rende ogni giorno più radicata e profonda, tanto da non essere di facile individuazione.
Per tale motivo è indispensabile un rivalutazione cognitiva, con un attenta analisi.
Posiamo concludere dicendo alla Čechov:
“L’uomo è ciò in cui crede”