La Guardia di Finanza ha mandato avanti una indagine sul Ponte Morandi, facendo scattare le manette dopo un controllo appurato. Ecco gli aggiornamenti
Sul Ponte Morandi gli interrogativi sono tantissimi ma ora la Guardia di Finanza fa scattare manette e perquisizioni, dopo la scoperta di falsi report.
La scoperta della Guardia di Finanza
La Guadia di Finanza ha emesso delle misure cautelari in base alla inchiesta bis per i report in merito al disastro del ponte crollato il 14 agosto 2018.
Nove le misure cautelari dopo aver condotto l’indagine sul report “ammorbiditi” in merito alle condizioni del viadotto Pecetti della A26 e Paolillo della A16. La loro gestione era di Autostrade.
Una indagine partita immediatamente dopo il crollo del ponte con la conseguente iscrizione nel registro degli indagati di 15 persone, tutti tecnici e dirigenti di Spea e Aspi.
Nel dettaglio in manette molti dirigenti come Giacobbi, Torricelli e Marrone. Si tratta di misure interdittive per la sospensione dai servizi pubblici di un anno riguardante anche i tecnici.
La rivelazione degli inquirenti
I militari della Guardia di Finanza evidenziano che questo gruppo di tecnici e dirigenti avrebbero edulcorato le relazioni sullo stato dei viadotti, che hanno avuto poi il crollo con la morte di tantissime persone.
I report non hanno quindi dato la vera natura e il vero stato dei viadotti, non corrispondenti alla verità. Tutto questo è emerso anche durante gli interrogatori di alcuni testimoni, proprio durante le indagini post crollo.
Alcuni tecnici della Spea hanno raccontato che:
“i report erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore maurizio ceneri, mentre in altri casi era lui stesso a modificarli senza dirlo a nessuno”