Spesso avere una coscienza sulla ecologia, comporta moltissime rinunce, sacrifici a cui non siamo disposti a sottoporci. Antonio Cianciullo ha scritto un libro, che ci spiega perché l’ambientalismo non è il primo punto dell’agenda politica
I messaggi lanciati per l’ecologia sono sempre legati a idee negative, rinunce a comodità, senso di colpa per ogni possibile spreco che facciamo, oltre alle previsioni di disastri ecologici, spesso esagerati per attirare e focalizzare l’opinione pubblica.
Quest’approccio però sta portando ad avere degli effetti negativi, cioè sempre più persone che stavano sviluppando una coscienza ecologica, stanno tornando sui loro passi.
L’abitudine alle brutte notizie
Questi costanti e continui messaggi stanno portando ad ottenere l’esatto contrario di quanto sperato. Le persone reagiscono male ai messaggi martellanti. Siamo giunti alla saturazione, cioè iniziamo ad ignorare il messaggio ambientalista. Non si tratta di cinismo, bensì di un meccanismo che porta alla difesa del nostro cervello, che isola i messaggi disturbanti come se non esistessero e non ci colpissero in alcuna forma.
L’ambientalismo come forma di distribuzione della ricchezza
Antonio Cianciullio attraverso il suo saggio, descrive il tema della cura ambientale, come un’enorme opportunità per rendere maggiormente equo il mondo. Si potrebbero ridistribuire le ricchezze, rendendo il mondo un luogo migliore dove vivere.
Sappiamo tutti come l’inquinamento sia dannoso per tutta la collettività.
Non colpendo direttamente solo coloro che si ammalano. In una società come la nostra, dove abbiamo un ottimo welfare, il costo delle cure e altri sussidi ricade sulla collettività intera, non solo sul singolo. In questo modo, non possiamo creare sostegni efficaci al reddito, dato che le risorse sono impiegate nella cura di coloro che sono vittima dell’inquinamento, che in definitiva è prodotto da una piccola parte della popolazione. Per questo motivo, occorre rivedere questo sistema, azione che solo i governi statali possono intraprendere.
Ecologia del desiderio, spiegare l’ambientalismo senza creare paure
L’inquinamento causa milioni di morti a livello globale, ma non possiamo di certo agire su questo dato negativo, per lanciare il messaggio ecologista. Si deve al contrario spingere i governi ad adottare politiche che agiscano a lungo termine, creando piani che possano realmente portare a miglioramenti a distanza di molti anni.
La base dovrebbe essere rendere più interessante e meno idealista il messaggio ambientalista. Soprattutto non dovrebbe vertere sulla diffusione di paure spesso immotivate o ingigantite ad arte.
Il messaggio dovrebbe essere semplificato, reso attraente puntando sui lati positivi che potrebbero nascere, dalla’adottare politiche più green in parole povere, dovrebbe sapersi vendere meglio, utilizzando un marketing nella comunicazione.