Il Presidente della Repubblica ha firmato una dichiarazione che è dedicata al vertice dell’ONU sul clima
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella presente al Vertice Onu, con altri 31 capi di Stato e di Governo hanno firmato una dichiarazione che è destinato al Climate Action Summit delle Nazioni Unite. Esso si terrà nel palazzo di vetro a New York il 23 settembre prossimo.
Nell’incipit della dichiarazione si può leggere
“Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima ad avere l’opportunità di combattere efficacemente l’imminente crisi climatica globale”
Il contenuto della dichiarazione
Il Quirinale ha diffuso la lunga dichiarazione, nel quale si parla degli effetti del cambiamento climatico.
Si è ormai ritenuto pacifico e ben documentato il cambiamento climatico che mostra i suoi effetti a livello mondiale. Si ha un pericoloso aumento di ondate di calore, terribili inondazioni, siccità e colate di fango, dove i ghiacciai si sciolgono e le maree si inalzano. Manca l’acqua, i ha difficoltà nel recuperare le risorse idriche.
Questo porta ad avere dei problemi per i raccolti e ne consegue tra le varie cose, la carenza di cibo, fame e lo spostamento forzato degli esseri umani.
Rispetto al periodo preindustriale nel secolo scorso, la temperatura è aumentata di solo un grado cosa che non è mai avvenuta prima, portando alle conseguenze che sono di fronte agli occhi di tutti.
“Il cambiamento climatico è d’ostacolo all’economia globale. Minaccia diversi settori, tra cui agricoltura, silvicoltura, turismo, energia, infrastrutture e risorse idriche e, inevitabilmente, rappresenta una seria minaccia per la pace e la stabilità in tutto il mondo”.
La scienza ci ha dato ormai la certezza di questi fenomeni, che hanno effetti sulla collettività e sull’economia mondiale.
Le richieste dei capi di Stato e di Governo
In questa dichiarazione i capi di Stato e di Governo richiedono alle istituzioni finanziarie di essere più attente. Si chiede che si allineino e che i loro investimenti debbano avere delle finalità sul lungo periodo dell’Accordo di Parigi.
Si devono fare degli investimenti che puntano sull’efficienza energetica e sullo sviluppo dell’energie rinnovabili. Non si deve più investire e basare la propria economia sui combustibili fossili. Si punta sull’idea di
“lasciare in eredità un mondo degno di essere vissuto ai nostri figli e alle generazioni future”