In Emilia-Romagna il 41% degli acquisti è eco sostenibile, ma si punta alla totalità nel 2022. Al via il piano triennale!
Gli acquisti in tutti gli ambiti dell’Emilia Romangna, arredi degli uffici, carta, cartucce per stampanti, apparecchiature informatiche, servizi di pulizia e di cura del verde negli enti pubblici dovrà essere green. Ma questo non basta, questa nuova filosofia coinvolgerà anche l’edilizia, decoro urbano, illuminazione pubblica, mezzi di trasporto, ristorazione collettiva.
Il terzo piano triennale
Nel terzo Piano triennale per il Green Public Procurement, si pongono altissimi obiettivi. Fino ad ora siamo arrivati ad un livello di acquisti del 41% di acquisti sostenibili per 1 milione e mezzo di euro. In questo piano, sono previste moltissime campagne di sensibilizzazione, attività svolta anche per mezzo di formazione ed informazione del personale pubblico.
Nel triennio appena concluso, si sono tenuti 12 eventi in tal senso, che hanno visto la partecipazione di oltre 900 dipendenti appartenenti ad amministrazioni statali e locali.
Si spinge anche agli acquisti green, all’utilizzo delle risorse comunitarie di Por e Psr. Si richiede inoltre che le stazioni appaltanti, possano ricevere assistenza tecnica da parte della Regione, in modo da poter scegliere e adottare i giusti criteri ambientali e sociali nelle proprie gare. Potranno anche coinvolgere in questo aiuto le associazioni di categoria degli operatori economici.
Inoltre, saranno predisposte guide pratiche e specifiche, in grado di guidare nell’acquisto green ed eco sostenibile. Si tratta di strumenti operativi, in grado di approfondire le conoscenze dei operatori degli uffici acquisti. Inoltre si prevede la presenza di puntuale e tempestiva assistenza tecnica, che può fornire risposte accurate anche ai portatori d’interessi detti stakeholder.
Il monitoraggio degli obiettivi del piano triennale
Il piano triennale prevede anche un monitoraggio. Il raggiungimento degli obiettivi che sono stati fissati dal Piano, saranno costantemente controllati dalla direzione regionale, da IntercentER, oltre che dalle amministrazioni territoriali. Ad occuparsi di questo sarà l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici