Empatia, la capacità di comprendere lo stato d’animo altrui: scopriamo come!
L’empatia rappresenta la capacità di mettersi nei panni dell’altro, percependo emozioni, pensieri e sentimenti, come se fossero proprie calandosi nella realtà altrui per comprendere punti di vista.
L’importanza del “phatos” nelle relazione
Un’importante competenza emotiva è l’empatia essa rappresenta la capacità di entrare in sintonia con la persona che sta soffrendo e con la quale si interagisce.
Corrisponde nella capacità cognitiva ed empatica di riconoscere le emozioni altrui come se fossero proprie, solo così si ha la capacità interpersonale di scoprire la realtà degli altri per comprenderne punti di vista differenti, come pensieri ed emozioni che accompagnano il dolore.
L’empatia rappresenta un’abilità sociale di primaria importanza e indispensabile alla comunicazione. Nelle relazioni interpersonali è la chiave d’accesso agli stati d’animo e alla sofferenza emotiva dell’altro.
Grazie ad essa si coglie la parte più intima e profonda dell’interlocutore oltre allo stato psico-emotivo. Oltre ai contenuti semantici vengono colti gli stati emotivi, punti di vista e di lettura dell’altro.
La meta-comunicazione viene espressa dal linguaggio del corpo mentre il linguaggio emotivo viene colto attraverso l’ascolto empatico.
L’empatia designa l’atteggiamento che noi abbiamo verso gli altri caratterizzato da comprensione del prossimo ed escludendo ogni giudizio morale. Chi ascolta è proteso verso l’altro in maniera funzionale e proattiva, ma soprattutto riesce a cogliere il fatto che l’altro ha bisogno solo di essere ascoltato e non ristrutturato.
Gli studi di Darwin sulle emozioni e sulla comunicazione, cosi gli studi da parte delle scienze umane sottolineano l’importanza dei neuroni specchio scoperti da Giacomo Rizzolatti, e confermano che l’empatia non nasce da uno sforzo intellettuale, ma è parte del corredo genetico della specie.
Quindi l’attitudine all’ascolto indica la capacità di offrire la propria attenzione all’altro, mettendo da parte se stesso per l’ascolto attivo di chi soffre.
Possiamo concludere dicendo che non si è mai soli, ci sarà sempre qualcuno pronto ad ascoltarci, ci sarà sempre qualcuno a farci guarda il sole dietro alle nuvole in un giorno di pioggia lì dove spunterà l’arcobaleno.