Omicidio Elisa, “Era in decomposizione”: Sebastiani racconta i particolari agghiaccianti dei suoi giorni di fuga prima dell’arresto

Non ci capacitiamo ancora dell’omicidio di Elisa Pomarelli e ora Sebastiani svela tutti i dettagli, durante quei giorni di fuga prima dell’arresto. Ecco cosa ha fatto

Omicidio Elisa
Omicidio Elisa

L’omicidio di Elisa è stato firmato da Massimo Sebastiani e dopo aver scoperto la modalità violenta del suo terribile gesto, ora racconta i dettagli dei suoi giorni di fuga.

I giorni di fuga di Massimo Sebastiani

Come racconta IlPiacenza, Sebastiani dopo aver raccontato come ha ucciso la povera Pomarelli e la sua motivazione personale, ha anche voluto dare una panoramica di quelli che sono stati i suoi giorni di fuga durante l’interrogatorio.

Evidenzia che dopo averla messa in auto è partito gettando il cellulare della ragazza in mezzo al nulla – non è ancora stato trovato. Successivamente decide di portala in braccio attraverso il bosco di Sariano nei pressi della casa di Perazzi:

“sono inciampato più volte”

Durante gli spostamenti le si sono sfilati calze e pantaloni, che ha bruciato poco lontano con un accendino.

Va avanti poi dicendo che la sera del 25 agosto è uscito a cena con una amica:

“ma a metà serata sono andato via, dovevo tornare da elisa”

Raccontando sia all’amica che al benzinaio di non aver visto la ragazza quel giorno, proprio per crearsi un alibi ben definito. In quel momento è tornato a Campogrande, preso lo zaino di Elisa per metterci dentro indumenti – scarpe e soldi in monete recuperate dalle vincite delle macchinette.

I dettagli inquietanti prima dell’arresto

Il giorno prima della sua cattura decide di seppellire il corpo della ragazza:

“le ho dormito accanto alcune notti tenendole la mano. ma poi per la prima volta mi sono reso conto dello stato in cui si trovava e l’odore”

Il grave stato di decomposizione da a Sebastiani un motivo per seppellirla e nascondersi nuovamente, sino a quando stremato non viene trovato dai militari.

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