Allarme in Malesia! In questo periodo di grande mobilitazione mondiale per il clima, gl’occhi di molti sono purtroppo puntati sull’Indonesia
In questo momento gran parte della Malesia è avvolta dalle fiamme e ciò ha creato colonne di fumo denso e nocivo. Tali nubi hanno completamente oscurato il territorio con la sua bellissima città Kuala Lumpur.
Le azioni delle autorità
Le autorità Malesi hanno decretato lo stato d’emergenza ed attivato immediatamente il piano più idoneo, volto ad arginare, il più possibile, i danni causati alla popolazione. Giovedì scorso, sono stata distribuite più di 2 milioni di mascherine a tutti gli studenti che vivevano nelle zone a rischio.
Nella zona di Sarawak le polveri sottili hanno toccato punte di 273 microgrammi per metro cubo, livelli esorbitanti e che comportano rischi elevatissimi per le forme di vita.
I roghi che non vengono spenti
Nello stato di Kalimatan in Indonesia, si stima che siano bruciati almeno 800 mila acri di foreste. Il dato più eclatante è quello che hanno stimato gli scienziati, secondo i quali, se la situazione si dovesse protrarre per ancora molto tempo, si potrebbe andare incontro ad almeno 36 mila decessi in bambini con neanche un anno di vita, sia in Indonesia, Malesia e Singapore.
Il governo sta cercando di correre ai ripari e di fronteggiare questa calamità, ma dato il clima secco, la crisi potrebbe protrarsi fino ad ottobre generando anche ulteriori danni sia ambientali che economici.
Il paese difatti punta molto sul turismo, una delle sue fonti di reddito più importanti, ma durante questa crisi molti voli sono già stati dirottati proprio per la scarsa visibilità in fase d’atterraggio o di decollo.
L’unica azione che potrebbe far calare il problema dei fumi tossici in Malesia è l’estinzione dei fuochi in Indonesia. Il miglior augurio a che questo avvenga nei tempi più brevi possibili.