Una donna è stata uccisa e gettata nel bosco, ma prima messa dentro un sacco a pelo. Cosa è accaduto veramente in quei minuti di buio totale?
Una donna uccisa e gettata in un bosco, messa dentro un sacco a pelo e abbandonata senza un motivo apparente. Ma un controllo di routine degli inquirenti svela tutta la verità su questo omicidio di Como.
Omicidio di Como
Ci troviamo nel comune di Lomazzo – nella provincia di Como – dove dentro un sacco a pelo si trova il cadavere di una donna uccisa e poi gettata come spazzatura.
Un qualcosa di macabro e devastante, una donna giovane che in un attimo ha visto il suo destino essere gettato via per un motivo futile e di certo risolvibile con un omicidio.
Ma la dinamica di tutta la situazione ha qualcosa di molto particolare.
La confessione casuale dell’assassino
La polizia locale di Milano era intenta a fare un controllo di routine per alcuni controlli antidroga. Ad un certo punto fermano un’auto con all’interno un uomo di origini marocchine di 41 anni.
Neanche il tempo di tirare giù il finestrino e chiedere i documenti che lui esordisce con:
“sono stato io”
Forse pensando che il controllo fosse per il ritrovamento del corpo abbandonato. Ma gli agenti non sanno a cosa l’uomo si stia riferendo e cercano di fare domande circa la sua confessione.
Dopo poco l’uomo confessa l’omicidio della sua compagna, arrivato dopo una lite violenta. Ha confusamente spiegato di averla uccisa, avvolta in un sacco a pelo e poi gettata dove nessuno avesse potuto ritrovarla.
Nel momento in cui gli agenti si sono resi conto della gravità della situazione, gli hanno chiesto di indicare il luogo dove è stato portato il cadavere: insieme si sono recati nella zona confermando l’omicidio della povera donna.
Ora l’uomo è stato fermato dai Carabinieri della Caserma di Cantù, con predisposizione per autopsia e continuazione delle indagini.