La cantante Giusy Ferreri rivela il dramma della malattia ed il percorso di cure affrontato. Vediamo i dettagli di questa inaspettata notizia
La cantante milanese Giusy Ferreri rivela in un’intervista il dramma della malattia che le è stata diagnosticata anni fa. Scopriamo di cosa si tratta.
Giusy Ferreri dalla periferia alle classifiche internazionali
La milanese Giusy Ferreri è nota per il suo timbro particolarissimo di voce, calda e roca che l’ha fatta arrivare seconda ad X Factor 2008 e l’ha fatta balzare ai primi posti delle classifiche con i singoli Non ti scordar mai di me, A novembre.
E l’X Factor Giusy definita l‘Amy Winehouse italiana l’ha mostrato davvero riuscendo a passare dal lavoro di cassiera alla Coop a quello di star internazionale senza montarsi la testa.
Nel 2015 incanta i suoi fan con il singolo Roma Bankok insieme a Baby K e il successivo tormentone estivo 2018 Amore e Capoeira la consacra tra gli artisti italiani più apprezzati partecipando anche ad Amici in veste di coach di canto.
La mediterranea Giusy ha anche coronato il suo sogno d’amore con il compagno Andrea Bonomo da cui ha avuto una bambina nel 2017, Beatrice.
Il dramma della malattia e la rinascita di Giusy
Giusy è una donna molto dolce ma anche di carattere e ha dovuto affrontare un periodo molto difficile che proprio ora, con l’annuncio di un’altra cantante Emma Marrone del ritiro dovuto a cure mediche, torna forte alla memoria.
Nel 2011 infatti la Ferreri fu costretta ad affrontare una diagnosi angosciosa: polipo alle corde vocali per il quale dovette affrontare un’operazione che le provocò molto stress.
Purtroppo però Giusy aveva già dovuto affrontare un’altro problema di salute in passato : la sindrome di Wolf-Parkinson-White ovvero un anomalia nella conduzione cardiaca che le provocava delle tachicardie parossistiche portandola a svenimenti.
In un’intervista a OK salute e benessere racconta il suo dramma:
“Sono nata con una malformazione cardiaca che mi ha sempre comportato delle tachicardie anomale. All’inizio era stato diagnosticato come semplice soffio al cuore”
Giusy racconta anche il periodo dell’infanzia e dell’adolescenza in cui a causa della malattia ha dovuto rinunciare a vivere come tutti i suoi compagni:
“Che tristezza guardare le mie compagne che si scatenavano durante l’ora di ginnastica…rinunciare alle gite….”
Ci sono voluti ben due interventi chirurgici, il primo dei quali non andato a buon fine a liberarla dalla schiavitù del suo cuore ballerino, ma a 21 anni Giusy ce l’ha fatta:
“Tre ore di intervento, tre giorni di ricovero ed ero un’altra donna”
Ora Giusy Ferreri sta bene, rivela di avere ancora alcuni episodi di tachicardia ma che dipendono solo da ansia e stress che però con tecniche di respirazione ha imparato a tenere sotto controllo.
La forza e la determinazione di questa donna come di tanti altri che hanno lottato o stanno affrontando ora le loro malattie può essere di esempio e di conforto per un percorso di speranza e fiducia nella medicina e nella propria forza morale.