Un tuffo nel passato per i migranti che sono morti a Lampedusa il 3 ottobre 2013, con manifestazioni e inziative in tutta Italia nel loro ricordo

I 368 migranti morti durante il naufragio all’Isola dei Conigli vengono ricordati oggi con manifestazioni e qualche richiesta per il futuro.
Cosa è successo il 3 ottobre 2013?
L’imbarcazione era lunga 20 metri e si trattava di un pescherccio salpato da Misurata il 1° ottobre con all’interno persone di origini siriane.
La barca si trovava poco lontano da Lampedusa e Isola dei Conigli e – visto il blocco dei motori – per chiedere aiuto, il capitano ha deciso di agitare uno straccio incendiato producendo del fumo nero.
I passeggeri si sono spaventati vista la visione di fuoco e fumo nero così da spostarsi quasi tutti in un lato dell’imbarcazione facendola rovesciare: la stessa ha girato su se stessa tre volte e poi è colata a picco nel mare.
Alle 7 dei pescherecci locali hanno notato tantissimi naufraghi e hanno dato l’allarme, caricando le persone a bordo – cercando di salvarne il più possibile.
194 cadaveri sono stati tirati fuori dall’acqua, altri 108 vengono recuperati il 9 ottobre quando i soccorritori riescono ad accedere dentro la barca appoggiata sul fondale a 47 metri. Altri corpi vengono recuperati in altre missioni arrivando sino a 368 in totale.
Il ricordo della tragedia
Oggi in Italia viene ricordata la tragedia e dato omaggio a tutte le vittime di quel giorno e quelle che si sono aggiunte negli anni. Per questo motivo è stato chiesto di istituire la Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza.
Gli eventi in tutta Italia sono molteplici, oltre alle iniziative che si svolgeranno a Lampedusa e Palermo ci saranno anche concerti, flash mob manifestazioni e documentari in trenta differenti città europee per informare anche i cittadini su temi di natura legale nonché avere l’obiettivo di migliorare per il futuro – come cita Alessandra Ziniti su Repubblica.