Incredibile intercettazione tra il maresciallo Izzo ed il Brigadiere Amadori, coinvolti come testimoni nel processo Vannini. Ecco cosa è emerso.
A Chi l’ha visto è stato mandato in onda un audio sconvolgente che riguarda una telefonata tra Izzo e Amadori, maresciallo e brigadiere già noti per il coinvolgimento come persone informate nell’omicidio di Marco Vannini.
Omicidio Vannini: accuse verso Izzo archiviate
Il nome del Maresciallo Izzo è saltato fuori nel corso dell’inchiesta sull’omicidio di Marco Vannini, in modo inaspettato.
Un testimone infatti solo dopo 4 anni dai fati ha deciso di rivelare sconcertanti particolari sul presunto coinvolgimento del maresciallo nel caso Vannini.
Davide Vannicola infatti, caro amico da anni del maresciallo dei carabinieri di Ladispoli, ha rivelato al programma le Iene che Izzo gli avrebbe rivelato di aver sentito al telefono Antonio Ciontoli la notte dell’omicidio di Marco, prima che venissero chiamati i soccorsi e di aver saputo in quella telefonata che a sparare sarebbe stato il figlio di Ciontoli.
Tale rivelazione, presa in considerazione dagli inquirenti ha riaperto l’inchiesta con un processo collaterale facendo rinascere le speranze della famiglia di Marco di giungere alla verità su quella tragica notte.
Ma è notizia di pochi giorni fa: il procedimento nei confronti del maresciallo Izzo è stato archiviato.
L’intercettazione sconvolgente tra Izzo e Amadori
Nella puntata di Chi l’ha Visto del 2 ottobre è stato mandato in onda un audio inedito.
Si tratta di una telefonata tra il maresciallo Izzo e il Brigadiere Amadori e non riguarda il caso Vannini ma un caso di tentato suicidio capitato sempre sotto la giurisprudenza del comando di Ladispoli.
Così Izzo e Amadori commentano l’episodio di aggressione da parte di un padre nei confronti della figlia che Izzo considera un soggetto “problematico” per il corpo dei carabinieri:
“… è il padre di quel ragazzo che pure sta agli arresti domiciliari… gliel’ha rotta la testa alla figlia?”.
Dice Izzo e Amadori gli risponde :
“Sì, l’ha spaccata. Però non si sa in che condizioni sta”
A quel punto Izzo fa un commento sconvolgente, che lascia lo studio senza parole:
“Speriamo che muore! La figlia. E lui lo arrestiamo e così abbiamo risolto i nostri problemi”
Izzo spiega nella telefonata, che quella ragazza era una conoscenza dei carabinieri e che si era fatta notare in passato per aver creato numerosi problemi in varie occasioni, in una delle quali aveva tentato il suicidio da un ponte.
“Gliela dobbiamo da’ ‘na medaglia… capito? Se gli ha rotto la testa alla figlia”
Sentenzia ancora il maresciallo.
Questo audio pur non riguardando il caso di Marco Vannini, il ragazzo di 20 anni morto per un colpo di pistola per ora ritenuto esploso dal padre della sua fidanzata, Antonio Ciontoli ancora in attesa della sentenza della Cassazione, lascia intravedere il modo di pensare del maresciallo Izzo e potrebbe essere un elemento utile alle indagini.
Vedremo gli sviluppi di questa vicenda ancora dai molti risvolti oscuri.