Il Tifone Hagibis è arrivato in Giappone: almeno 19 i morti e centinaia i dispersi. Ordine di evacuazione per 7 milioni di persone
La furia del tifone Hagibis ha iniziato a mietere le prime vittime e il bilancio è tristemente destinato a salire.
Il Tifone Hagibis si abbatte sul Giappone
È arrivato più violento che mai il tifone Hagibis. L’area centrale del Giappone risulta essere quella più colpita dal supertifone che sta già mietendo le prime vittime. Hagibis è arrivato ieri, poco prima delle 19, ora locale, e ha raggiunto Tokyo intorno alle 21. Venti che viaggiano ad una velocità di oltre 250 chilometri orari, piogge torrenziali e mareggiate sono solo alcuni degli aspetti del peggior tifone che si sia abbattuto sul Paese negli ultimi 60 anni. Si registrano esondazioni dei fiumi in 14 località.
Le acque hanno inondato vaste aree residenziali, e circa mezzo milione di case è rimasto senza corrente elettrica. Il tifone ha colpito, inizialmente, la penisola di Izu, per poi risalire lungo la costa orientale delll’isola di Honshu, fino ad arrivare a Tokio. Sono circa 27000 gli uomini delle forze armate impiegati per prestare aiuto alla popolazione in difficoltà.
Il bilancio delle vittime
Inizia la conta delle prime vittime del tifone. Secondo l’agenzia d’informazione nipponica Kyodo News sarebbero almeno 19 i morti, mentre si contano circa un centinaio di feriti e 16 persone risulterebbero ancora disperse. Circa 7,3 milioni di giapponesi hanno ricevuto ordine di evacuazione in via precauzionale e circa 50mila sono stati accolti in palestre o strutture polifunzionali.
Alcune delle persone decedute sono state travolte dalle frane, altre sepolte nelle loro stesse abitazioni per via degli alluvioni. Un bilancio, evidentemente, destinato a crescere nelle prossime ore, quando si prevede che il tifone si allontanerà dall’isola nipponica, per fare ritorno nell’Oceano Pacifico.
Cancellati oltre 1600 voli e interrotte varie linee ferroviarie. Oggi il servizio nella metropolitana di Tokyo è gradualmente ripreso, mentre il servizio ferroviario non è ancora stato del tutto ripristinato.