Pene molto dure per i leader indipendentisti catalani coinvolti negli eventi dell’ottobre 2017. Il Barcellona protesta contro la sentenza
Arrivano le prime, pesanti condanne per gli indipendentisti catalani. Quali sono i fatti che hanno portato alla sentenza?
Indipendenza della Catalogna
Il primo ottobre 2017 si è tenuto un contestatissimo referendum per l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna. I risultati della consultazione hanno segnato una netta vittoria degli indipendentisti, nonostante la dura repressione messa in campo dalla polizia spagnola. Le forze dell’ordine spagnole si introdussero in vari seggi, per requisire il materiale elettorale. Un referendum mai riconosciuto dal Tribunal Constitucional spagnolo, il supremo organo giuridico che veglia sugli equilibri istituzionali del paese. Il referendum portò alla dichiarazione unilaterale di indipendenza proclamata da Puigdemont ed approvata anche dal Parlamento locale.
Le condanne degli indipendentisti catalani
Pronunciata la prima sentenza a carico degli indipendentisti catalani. La condanna più pesante (13 anni) è andata a Oriol Junqueras, ex vicepresidente e leader di Esquerra Republicana; pene previste tra 12 e i 10 anni e mezzo agli ex facenti parte del governo di Carles Puigdemont, Jordi Turull, Josep Rull, Dolors Bassa, Joaquin Forn e Raul Romeva. L’ex presidente del Parlamento, Carme Forcadell, è stato condannato a 11 anni. Nove anni ai leader della società civile indipendentista, Jordi Sànchez, nonché Jordi Cuixart.
Tra i condannati non compare invece Carles Puidgemont, ex capo del governo catalano, riuscito a fuggire in Belgio, prima dell’arresto. Per di più, la Corte suprema spagnola ha emesso nei confronti di Puidgemont un altro mandato di cattura internazionale.
Tutti sono accusati di sedizione e malversazione. Al contrario, nessuno è stato invece condannato per il reato di ribellione, considerato quello più grave. Lunedì sono iniziate altre proteste contro la sentenza del Tribunale in diverse città della Catalogna, tra cui Girona e Barcellona. Contraria alla decisione del tribunale anche la squadra del Barcellona, che ha diffuso in un comunicato ufficiale la sua severa condanna alla sentenza:
“La pena preventiva non ha aiutato a risolvere il conflitto, non lo farà la pena detentiva inflitta ora. La società esprime sostegno e solidarietà ai familiari delle persone private della loro libertà”