E’ un mistero quello della strage di Bologna ma lo è ancora di più sapere che uno dei cadaveri non corrisponde alla persona identificata. Ma cosa è accaduto?
La strage di Bologna del 1980 è un caso che non si riuscirà mai ad archiviare. Ma ora si aggiunge anche un altro mistero – legato all’86mo cadavere che non è Maria Fresu.
Il mistero del corpo non identificato
C’è un mistero emerso in questo periodo, a fronte del processo contro l’ex terrorista Gilberto Cavallini e riguarda una delle vittime della strage.
Alcuni pochi resti ritrovati e messi insieme, per anni sono stati identificati come quelli di Maria Fresu: erano stati trovati sotto una parte del treno del primo binario ma alla riesumazione questi sembrano appartenere a qualcun’altro.
E’ possibile quindi che ci sia una 86ma vittima mai identificata e per la quale nessuno abbia chiesto notizie? Ci sono due reperti organici che non appartengono a Maria Fresu ma ad una terza persona, della quale non si conosce il nome – come racconta anche La Stampa.
I periti che sono stati incaricati dal Tribunale hanno svolto le opportune analisi facendo riferimento ai familiari prossimi di Maria Fresu e riscontrando delle incongruenze su questi due resti.
Il mistero, già emerso tempo fa, si concretizza e si pensa ad una vittima ulteriore per la quale nessuno si sia mai interessato: la cosa particolare, come evidenziano i periti, è che chiunque fosse era molto vicino alla bomba – viste le particolarità e i danni che si notano dai resti in loro possesso.
Un’altra particolarità che non passa inosservata è il fatto che il corpo di Maria Fresu sia sparito nel nulla. I legali difensori di Gilberto Cavallini evidenziano:
“se questa notizia sarà confermata per noi è un fatto di grandissima importanza. Però sappiamo che un corpo non possa dissolversi”
La scoperta di un corpo mai identificato potrebbe portare – secondo i legali della difesa – ad una svolta vista l’ipotesi che a compiere la strage siano stati dei palestinesi terroristi di matrice rossa.