L’omicidio di Stefano Leo è stato un atto terribile e ora spunta il terribile racconto di Said Mechaquat con la sequenza esatta di tutto il suo folle atto
Luci accese sull’omicidio di Stefano Leo e Il Corriere della Sera che pubblica l’audio esclusivo del racconto agghiacciante di Said, con la sequenza delle sue azioni.
La morte di Stefano e il processo
Era il 23 febbraio quanto Stefano decide di passare lungo il Po per recarsi a lavoro, senza sapere che quella sarebbe stata la sua ultima mattina. Said Mechaquat lo accoltella alla gola lasciandolo a terra agonizzante, mentre il ragazzo torinese riesce a salire le scale e portarsi lungo la strada per chiedere aiuto.
Il 31 marzo alle 20.28 Said si presenta in Questura dai Carabinieri confessando di avere ucciso lui il ragazzo e indicando dove sia stata nascosta l’arma del delitto. Una confessione che dura 139 minuti e ora il 18 novembre l’aggressore accusato di omicidio, si presenterà davanti ai giudici per il suo processo.
Il racconto agghiacciante di Said
Il Corriere della Sera ha pubblicato l’audio esclusivo del terribile racconto dell’omicida, che in modo dettagliato evidenzia come siano avvenuti i fatti di quel giorno.
Racconta di essersi seduto su una panchina e prende il coltello con la mano sinistra, mentre Stefano gli passa vicino. Ma attende un attimo, perchè non vuole che il ragazzo si accorga di qualche mossa strana:
“mi alzo tranquillo, gli passo leggermente davanti e lo accoltello. ricordo di aver guardato se il colpo glielo avevo dato bene”
Evidenzia che poi il ragazzo non respirava più, accasciandosi a terra:
“nessuno si è accorto di me…lui non si è accorto di nulla”
Poi va avanti raccontando il movente, ovvero la sua idea di prendere un ragazzo di Torino e ucciderlo perché non avesse più un futuro:
“togliergli tutte le sue idee, promesse e l’amore dei suoi genitori”
Gli inquirenti gli chiedono come mai abbia deciso di colpire al collo e non di schiena:
“perché così era sicuro…è logica”