Per l’omicidio di Gabriel non viene solo richiesto il giudizio immediato ma sono al vaglio le chat social particolari di Donatella Di Bona e tre sconosciuti
Riflettori accesi sull’omicidio Gabriel dopo che è stato richiesto il giudizio immediato: ma quello che sconcerta sono le chat con uomini sconosciuti di Donatella Di Bona.
Giudizio immediato per i genitori della vittima
Il piccolo di 2 anni è stato ucciso il 17 aprile a Piedimonte San Germani e ora in carcere ci sono sua madre – Donatella di Bona – e suo padre – Nicola Feroleto.
Il Pm Valentina Maisto ha chiesto che venga emesso giudizio immediato nei confronti dei due genitori, accusati di omicidio. Sono cinque i giorni concessi al Gip per decidere come procedere e se procedere con il rito ordinario oppure quanto richiesto dal Pm.
Per capire meglio la situazione: tutte le prove in possesso degli inquirenti sarebbero molto interessanti e così schiaccianti da poter procedere con il giudizio immediato – ovvero senza fissare e svolgere l’udienza preliminare.
Le chat tra Donatella Di Bona e uomini sconosciuti
Ma c’è un altro discorso, come riporta Temporeale, infatti dopo il sequestro del cellulare del fratello di Donatella Di Bona – gli inquirenti sono riusciti ad estrapolare 200 messaggi social inviati prima del delitto a degli uomini sconosciuti.
La trascrizione – dopo che i messaggi sono stati isolati dal server di Facebook – sono stati notificati ai collegi difensivi delle due parti accusate di omicidio.
Di cosa si tratta? Donatella, da quanto emerge, avrebbe chattato con tre uomini dal 30 marzo circa con dialoghi che seguivano una linea ben precisa con domande sullo status, su cosa facesse e altre cose che andavano oltre (più spinti con richieste di fotografie).
Un dettaglio che non è passato inosservato è una risposta della donna:
“ma questo è tuo figlio?”
“no! è mio nipote”
Una serie di chat dello stesso tenore, sempre con richiesta di foto sino alle risposte infastidite della Di Bona.
Il giorno dell’omicidio Donatella scrive di non voler avere più alcun contatto
“non voglio più perdere tempo con te”
L’uomo la invita quindi a cancellare l’identificativo con uno scambio di battute pesanti che cadono sulla personalità. Una ultima chat quando la donna è in carcere da 4 giorni:
“ciao, buongiorno”
La quale non ha mai avuto una risposta.