Brexit e ambiente? I nuovi punti non pensano all’ambiente e al futuro del mondo sul piano green? Ecco gli aggiornamenti
Le due parti in gioco hanno raggiunto un accordo per la Brexit, anche se quello stretto tra Boris Johnson e l’Ue, oltre ad ambiti economici dell’Europa stessa, ma potrebbe essere un colpo alla tutela dell’ambiente arrivando ad essere una vera e propria minaccia ambientale nel vecchio continente.
I punti sull’ambiente
Tralasciando i punti dell’agenda politica, possiamo arrivare direttamente al level playing field. Il Regno Unito si era impegnato ad allinearsi agli standard dell’Europa di tipo ambientali e della tutela dei diritti dei lavoratori. Se la Gran Bretagna dovesse smettere di attenersi agli standard dopo la Brexit, si creerà una concorrenza sleale con le aziende del continente. Questo non provocherà soltanto danni economici, potrebbe portare a danni per l’ambiente e la salute .
Lo sostiene Brendan Moore del Tyndall Centre for Climate Change Research, scrivendo sul Brexit&Environment Network. Questo sito è stato creato da ricercatori facendo parte delle più importanti e prestigiosi atenei britannici, con lo scopo di sensibilizzare sul tema ambientale ed il problema che potrebbe nascere a causa della Brexit. I nuovi accordi sono meno rispettosi rispetto agli accordi di Theresa May, che invece avevano maggiori garanzie rispetto alla tutela ambientale, alla lotta contro l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, completamente cancellate dall’accordo firmato da Boris Johnson.
L’eliminazione delle norme di salvaguardia
Nel nuovo accordo, la Gran Bretagna non riporterà alcune clausole di garanzia ed in proposito Johnson ha scritto al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk del 19 agosto:
“Sebbene continuiamo a impegnarci per standard ambientali, di prodotto e di lavoro di livello mondiale
-ha scritto nella lettera-
Le leggi e i regolamenti per garantirli divergeranno potenzialmente da quelli dell’UE. Questo è il punto della nostra uscita e la nostra capacità di consentire ciò è fondamentale per la nostra futura democrazia.”