Cedolare secca sugli affitti: il Governo studia un innalzamento dell’aliquota al 12,5%
Con il via libera da parte del Consiglio dei ministri alla Legge di Bilancio e al Decreto Legge fiscale collegato alla Manovra 2020, si studia un innalzamento dell’aliquota dal 10% al 12,5% per la cedolare secca sugli affitti a canone concordato.
Questa ipotesi allo studio del Governo non piace ai proprietari di casa in affitto e neppure a chi ha in programma di comprare casa, dato che dovrà fare i conti con un aumento delle imposte dovute.
Infatti salirà non solo l’aliquota, ma l’imposta ipotecaria che l’imposta catastale sulle vendite di case (anche la prima) senza IVA da 50 a 150 euro.
Mentre per i soggetti IVA si ridurranno da 200 a 150 euro.
Cedolare secca affitti 2020: cosa cambia?
La cedolare secca del 10% sugli affitti a canone concordato è un’agevolazione temporanea che, una volta scaduta, porterà l’aliquota al 15%.
La legge di Bilancio ha fissato l’aliquota della tassazione agevolata sugli affitti al 12,5%. Ad essere colpiti dall’incremento saranno i contribuenti che danno in locazione la propria abitazione a canone concordato.
L’aliquota al 21%, per il momento, sembra non essere interessata dall’incremento.
Imposta catastale e ipotecario: incremento da 50 a 150 euro
Un’altra interessante novità che potrebbe essere introdotta con la Legge di Bilancio 2020: è previsto l’incremento delle imposte ipotecaria e catastale sulle vendite di immobili da 50 a 150 euro.
Inoltre, sembra che saranno riviste anche le agevolazioni per chi acquista un immobile ad uso abitativo.