La tregua dei cinque giorni in Siria è stata violata e ora Erdogan minaccia i curdi, che sbottano per quanto accaduto. Cosa sta succedendo?
Una tregua per la Siria ma la Turchia continua ad attaccare, con i curdi che denunciano la situazione.
La tregua e l’accordo di Erdogan
E’ stato definito un accordo di 120 ore per permettere ai curdi di spostarsi nelle zone di sicurezza. Così facendo, se tutto fosse stato rispettato, il presidente Donald Trump avrebbe ritirato le sanzioni.
Tutto accordato e la notizia è stata diffusa dai media di ogni parte del mondo. Se solo non fosse che da quanto emerso, questo accordo non sia stato rispettato dalle forze turche.
L’attacco nonostante la tregua
La tregua, nonostante tutto, sembra già essere saltata – infatti la parte nord orientale è nuovamente sotto attacco. Nella giornata di ieri Ras al Ayn è stata colpita sino a tarda serata.
Il punto cruciale è che ognuna delle parti interessate accusa l’altra, per la ripresa del conflitto. Mustafa Bali – responsabile della comunicazione delle milizie siriane a guida curda – ha evidenziato:
“nonostante l’accordo per interrompere i combattimenti, attacchi aerei di artiglieria continuano a prendere di mira le posizioni dei combattenti”
L’agenzia curda Firat ha sottolineato che solo nella giornata di ieri sono stati uccisi 5 militari curdo/siriani e 10 sono rimasti gravemente feriti. Erdogan nel mentre ha confermato:
“se i curdi non si ritirano alla fine delle 120 ore di tregua la nostra operazione continuerà in modo ancora più determinato”
Ma da quanto si evince ci sarebbero altri problemi, come quelli legati alla zona di sicurezza che spetta alla Turchia nonché la capacità degli Stati Uniti per il cessate il fuoco da far rispettare.
Nonostante tutto, il 13 novembre è fissato un incontro tra il Presidente degli Stati Uniti d’America e il Presidente Turco per trovare un punto su tutto quanto accaduto e per il futuro.