Focus sul misterioso e terribile omicidio Vannini con una intercettazione tra Viola Giorgini e una amica. Che cosa si sono dette?
In questi giorni sono spuntate moltissime intercettazioni sull’omicidio Vannini ma anche una di Viola Giorgini, che ha lasciato gli utenti senza parole.
La richiesta di Antonio Ciontoli
Quarto Grado e La Nove si sono occupati del caso di Marco Vannini, facendo emergere alcune intercettazioni inedite mai ascoltate dei giorni successivi all’omicidio.
Una carrellata di informazioni che non sono passate inosservate. Tra le tante anche le telefonate di Antonio Ciontoli ai suoi colleghi, cercando aiuto e conforto ma soprattutto valutando come uscire da quella annosa situazione:
“anche fisicamente in questo momento non possiamo muoverci più di tanto, serve quella prudenza che tu conosci…”
Una parentesi anche alla questione della richiesta ufficiale da fare al Pit – luogo dove la giovane vittima è stata portata in fin di vita prima del decesso -:
“andrea mi ha detto che ora fa una richiesta ufficiale”
E in una seconda telefonata si parla anche di cercare un medico legale, che potesse in qualche modo “aiutarli”.
In questo articolo abbiamo parlato del dubbio del padre di Antonio Ciontoli e del fratello in merito al luogo dello sparo, ovvero il bagno – con domande e pause che fanno ipotizzare un grande punto interrogativo.
L’intecettazione di Viola Giorgini
Tra le tante conversazioni, quella considerata di alto interesse – come riportano anche Le Iene – è quella tra Viola Giorgini fidanzata di Federico Ciontoli e una amica al telefono.
Proprio a questa amica viene spiegato un dettaglio che andrebbe a scontrarsi con le versioni rilasciate da tutta la famiglia:
“le pistole sono rimaste appoggiate sul divano tutto il giorno”
Non solo, perché nella medesima conversazione emerge che
“antonio era convinto di averle scaricate tutte, solo una aveva il colpo in canna…ce n’era solo uno”