La situazione in Cile è senza controllo e il Presidente afferma che questa non è più una agitazione ma una guerra. Cosa sta succedendo?
Una situazione non da poco in Cile con il bilancio dei morti che tende a salire vertiginosamente. E ora cosa succede?
Cinque morti e una fabbrica bruciata
A Santiago cinque persone sono decedute a seguito dell’incendio di una fabbrica di vestiti. Precedente saccheggiata dai manifestanti nella zona Nord.
Il bilancio dall’inizio di questa manifestazione e rivolta è salito a sette morti, ma la preoccupazione è che possa salire nuovamente.
Il comandante dei pompieri locale ha affermato:
“abbiamo trovato cinque corpi all’interno della fabbrica, la loro morte è stata causata dall’incendio”
Gli altri due corpi erano stati pervenuti durante il controllo di un supermecato dapprima saccheggiato e poi dato alle fiamme.
Le parole del Presidente Pinera
Il Presidente Pinera non ha dubbi
“siamo in guerra con un nemico potente”
Evidenziando che tale non rispetta alcuna persona e che il limite della violenza e delinquenza utilizzati sembrano fuori da ogni controllo.
Chadwick – Ministro dell’Interno – ha confermato la morte delle sette persone nonché l’aumento delle persone in piazza, che si sono radunate a seguito di un aumento delle tariffe. Lo stesso ha confermato di aver aumentato lo stato di allerta e di difesa.
Santiago vede nuovamente un coprifuoco e questa sarà la sua terza notte: un evento che mai avrebbero voluto rivivere, che fa tornare indietro ai tempi di Pinochet.
Ma c’è un altro bilancio, infatti le persone arrestate risultano essere sino a questo momento 152 per violenza, 42 per saccheggio e altre 70 per aggressioni di alta entità come cita la Repubblica.
Gli scontri e i saccheggi non si placano e si presume che le prossime giornate saranno peggiori delle precedenti:
“noi che oggi in cile siamo contro la violenza, dobbiamo agire insieme”