Esterometro: facciamo chiarezza in merito alla comunicazione IVA fatture transfrontaliere
Introdotto con la fattura elettronica, l’esterometro o spesometro transfrontaliero non è altro che un documento per la comunicazione delle operazioni transfrontaliere, i cui dati sono contenuti nelle fatture attive e passive verso o provenienti dall’estero.
Grazie a questo strumento di natura fiscale, l’esterometro è stato creato per consentire all’Agenzia delle Entrate di controllare tutte le operazioni che non transitano per il SdI.
Che cos’è?
Conosciuto come spesometro transfrontaliero, è stato introdotto a partire dal primo gennaio 2019.
L’Esterometro 2019 deve essere compilato da tutti i soggetti passivi d’IVA registrati in Italia che ricevono o emettono fatture da o verso soggetti esteri.
Si tratta di una comunicazione che ha sostituito lo spesometro e consente di censire le operazioni extra confini italiani.
Chi è escluso?
Scopriamo quali sono i soggetti esclusi dall’obbligo 2019:
- produttori agricoli in regime di esonero,
- Partite IVA Forfettarie,
- Partite IVA in regime di vantaggio,
- Tutte le persone che inviano i dati delle fatture con il Sistema Tessera Sanitaria,
- Associazioni sportive dilettantistiche che operano sotto il regime 389/1991 e che hanno conseguito un volume di affari non eccedente ai € 65.000 (limite massimo consentito per aderire al Regime Forfettario).
Esterometro: transazioni escluse
L’esterometro va compilato per tutte quelle operazioni, fatture attive o passive, riguardanti soggetti esteri.
Sono escluse tutte le operazioni per cui è stata emessa la fattura elettronica e per tutte le operazioni per la quale è stata presentata una dichiarazione doganale.
Esterometro: scadenza 31 ottobre 2019
L’invio della comunicazione deve essere fatto mese per mese entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello della data del documento emesso che comprova la ricezione.
La prossima scadenza è fissata per l’ultimo giorno del mese di ottobre, ovvero il 31 per il mese di settembre.