Pensione & Lavoro: nel 2050 più persone fuori dalla forza lavoro, è allarme OCSE
OCSE lancia l’allarme: per il 2050 più pensionati e over 50enni inattivi fuori dal mercato occupazionale.
Ciò comporterà uno squilibro del welfare tanto che i pensionati dovranno essere sostenuti dalla forza lavoro.
È questo il quadro e lo scenario allarmante secondo l’ultimo studio dell’OCSE, tenendo conto degli attuali schemi pensionistici.
Allarme OCSE: più pensionati ed inoccupati over 50, meno lavoratori
Oltre al Bel Paese anche la Polonia e la Grecia rischiano un netto incremento del numero dei pensionati e degli inattivi a fronte della forza occupazionale.
Tenendo conto del rapido invecchiamento della popolazione, i Governi dovrebbero promuovere migliori opportunità di lavoro per gli occupati senior e proteggere gli standard di vita.
Per questo, si dovrebbe mirare alla riduzione del divario di genere nella partecipazione degli occupati più giovani e, al contempo, si dovrebbe ritardare l’età media in cui i lavoratori più anziani lasciano la forza lavoro
Instabilità Welfare e rapido invecchiamento della popolazione
Il rapido invecchiamento della popolazione richiederà un’azione politica dei Governi volta a promuovere migliori e maggiori opportunità per i lavoratori più anziani, onde evitare il pericoloso squilibrio delineato dallo studio dell’OCSE.
Nonostante gli sforzi compiuti fino ad oggi per incoraggiare i lavoratori più anziani a continuare a lavorare fino all’età di 65 anni, l’età effettiva della forza lavoro che esce dal mercato occupazionale è ancora più bassa rispetto a tre decenni fa.
I motivi? Scarsi incentivi a continuare a lavorare in età avanzata, investimenti insufficienti sul mercato occupazionale e riluttanza dei datori di lavoro a trattenere i lavoratori senior.
Inoltre, anche la flessibilità dell’orario di lavoro e migliori condizioni di lavoro possono promuovere una maggiore partecipazione a tutte le età.
Infine, non dimentichiamo l’importanza di investire sulle risorse umane di ogni fascia d’età.