Conte ha confermato soltanto due incontri con gli Stati Uniti, ribadendo l’estraneità del paese.
Il presidente del Consiglio ha ribadito che gli inquirenti americani avrebbero voluto sapere di più su un evento accaduto sul Russiagate nella primavera-estate del 2016.
L’Incontro con gli americani
Queste le parole di Conte in merito al Russiagate e agli scambi di informazioni avuti con gli interlocutori americani. Con il Barr (procuratore generale degli Stati Uniti), invece, non ci sarebbero state comunicazioni ne scritte ne telefoniche. Come si evince da TgCom24, Conte ha affermato:
E’ stato chiarito che, alla luce delle verifiche fatte, la nostra intelligence è estranea in questa vicenda. Abbiamo rassicurato – spiega il premier – gli Usa su questa estraneità
Il caso Russiagate che ha destato sospetto
Le indiscrezioni sui viaggi romani del ministro della Giustizia William Barr sono partite dai media americani circa tre settimane fa. Gli 007 statunitensi volevano accertare l’estraneità italiana al Russiagate. A sollevare la loro attenzione, una vicenda risalente al 2016. Anche se Conte non ha potuto sviscerare tutti i dettagli di quell’evento.
Alcune informazioni, riguardavano anche su Misfuld, un insegnante Maltese assunto a Roma dalla Link Campus University ed invischiato nel Russiagate. Dell’insegnante non si hanno notizie da più di due anni. Egli fu colpevole di aver avvicinato il consigliere dello staff di Trump, Papadopulos, proponendogli delle email rubati ad Hillary Clinton dai russi. A detta di Conte, l’incontro con gli Usa non poteva essere rifiutato poiché alleato storico dell’Italia. E ha continuato:
“Io sono stato quasi costretto a riferire su questa vicenda. Come avevo detto dopo aver riferito al Copasir e ho spiegato agli italiani”.
Un rifiuto avrebbe potuto ostacolare sia l’intelligence italiana che quella statunitense. Inoltre, non si sarebbe stati leali con un alleato. Conte, inoltre, nel corso della conferenza stampa, si è rivolto a Matteo Salvini, il quale aveva sollecitato numerose volte, di chiarire la questione Barr. Una questione che, in qualità di Ministro dell’Interno avrebbe dovuto chiarire lui.