L’incontro per la Siria di Erdogan e Putin ha dato i suoi frutti positivi. Ora c’è una nuova tregua e l’affiancamento delle pattuglie russe
Incontro tra Erdogan e Putin per discutere la questione Siria e ridefinire un piano, con una nuova tregua e un accordo.
L’accordo tra Turchia e Russia
Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan si sono incontrati a Sochi, in un vertice preannunciato che ha permesso di definire alcuni punti molto importanti.
Vladimir Putin ha evidenziato
“il presidente turco mi ha spiegato le ragioni dell’offensiva e la regione va liberata dalla presenza illegale straniera”
Per questo motivo sono arrivati alla conclusione con una nuova tregua di altre 150 ore al confine nord, così che i curdi possano ritirarsi nell’entroterra.
Non solo, perché ci saranno anche pattugliamenti russi in aggiunta a quelli turchi posizionati fino a 10 chilometri dal territorio est e ovest. Proprio in quel punto è stata fino ad oggi portata avanti l’offensiva da parte della Turchia.
La prima tregua è terminata e la seconda è scattata poco dopo, così che i miliziani curdi – YGP – completino l’evacuazione. Tutto questo successivamente alla notizia di ritiro concluso dalla zona di sicurezza – così da rispettare l’accordo con la Turchia.
Il ritiro delle delle forze curde
Ore prima della scadenza della prima tregua e l’inizio della seconda, il comandante delle forze siriane democratiche – Mazloum Abdi – ha inviato una lettera a Mike Pence – vice presidente americano – evidenziando di aver ritirato tutte le forze della YPG.
Il ministro della Difesa turco ha appreso la notizia e sottolienato:
“non è necessario riprendere l’offensiva contro i combattenti curdi, visto il loro ritiro”
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo è convinto di questo progresso positivo ma di non essere pronto a dichiararne la certezza:
“e’ troppo presto”
Nel mentre il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha autorizzato 4,5 milioni di dollari come aiuto alla Syria Civil Defence – associazione volontaria dei Caschi Bianchi.