Alessia è la bambina morta a scuola all’età di otto anni, dopo la pausa mensa. Ma che cosa è accaduto in quegli attimi?
Ore di panico per la bimba morta a scuola e le indagini su cosa sia accaduto in quei minuti, preziosi ma fatali per la piccola Alessia.
Come è morta Alessia?
Alessia è la piccola di otto anni che ieri è andata a scuola come sempre e ha salutato la sua mamma, sapendo che poi all’uscita ci sarebbe stato il suo papà.
L’ora di pranzo arriva e tutti i bambini si recano alla mensa senza sapere che da quel momento tutto sarebbe cambiato. Da quello che si evince la piccola avrebbe mangiato normalmente sino ad un certo punto quando diventa cianotica e chiede aiuto muovendo le braccia.
Mentre cerca di dare l’allarme si accascia per terra stremata. Le maestre a quel punto sono corse da lei e hanno constatato stesse diventando cianotica: immediato l’allarme al 118 che arriva prontamente alla scuola Primaria eSpazia di Monterotondo.
Lo stesso 118 durante il tragitto ha dato istruzioni alle maestre su come togliere un eventuale residuo di cibo dalla gola, per velocizzare le procedure – praticandole anche un massaggio cardiaco.
Una volta che i medici si sono recati sul luogo hanno effettuato le varie manovre e hanno cercato di rianimarla. Il cuore della piccola è tornato a battere ed è stata trasportata urgentemente all’ospedale intubata.
Una situazione così grave da dover impiegare un elicottero per arrivare quanto prima al Policlinico Gemelli, dove la piccola è deceduta.
Quello che è certo è che la bimba sia rimasta soffocata da un pezzo di cibo, ma l’autopsia dovrà verificare se sia stato questo a portarla al decesso oppure se la sua gola fosse gonfia da una reazione allergica.
Le indagini e le parole della mamma
Gli inquirenti stanno indagando ed è stato aperto un fascicolo per chiarire anche la responsabilità delle maestre. La mamma ha rilasciato alcune parole tra dolore e lacrime anche al Corriere della Sera:
“mi hanno detto che hanno trovato qualcosa in gola, forse mozzarella o altro. ora voglio solo capire e trovare giustizia per mia figlia”