Una nuova rivoluzione nella produzione dell’energia è l’eolico offshore e secondo l’Aie può crescere nei prossimi 20 anni, 15 volte di più
L’eolico offshore potrebbe portare secondo le previsioni. Si tratta di un particolare tipo di pale, che possono essere posizionate al largo, in modo che siano galleggianti. Secondi Aie, l’agenzia internazionale per l’energia, entro i prossimi 20 anni potrebbero essere in grado di garantire più del fabbisogno richiesto da Europa, Stati Uniti e Giappone messi insieme.
Entro il 2040 l’eolico sarà in grado di generare energia elettrica 15 volte di più rispetto alla produzione attuale.
Le stime per la crescita
Le stime di crescita le possiamo leggere nello studio Offshore Wind Outlook 2019. Questo documento analizza le nuove tecnologie, vagliando i possibili sviluppi delle pale offshore galleggianti. Abbiamo migliaia di chilometri di coste utilizzabili grazie alla mappatura dei venti, calcolo effettuato tramite un’analisi geospaziale della mappatura dei venti su migliaia di chilometri di coste in tutto il mondo.
Questa parte del World Energy Outlook 2019 è stata anticipata, rispetto allo studio completo che uscirà il 13 novembre. Il calo dei costi che porterà alla crescita dell’eolico è dovuto ai sostegni pubblici e ai progressi tecnologici che hanno permesso di adottare turbine più grandi, oltre allo sviluppo di sistemi galleggianti. Inoltre, data la collocazione di queste pale eoliche, si eliminerebbe il problema dell’inquinamento acustico lamentato da molti in questi ultimi anni.
Il ruolo dell’UE e Cina
Al momento l’energia elettrica prodotta dall’eolico offshore dell’Unione Europea è di circa 20 gigawatt, ma si potrebbe arrivare a 180 gigawatt se si raggiungesse la neutralità dell’emissioni carbonio. L’eolico offshore galleggiante potrebbe diventare la prima fonte energetica.
In Cina si ha una fortissima necessità di ridurre l’inquinamento. Entro il 2025 il paese potrà disporre della più grande flotta di turbine eoliche galleggianti. Si passerà dai preventivati 4 gigawatt fino ai 110 gigawatt o nelle più rosee previsioni di 170 gigawatt.