Come funziona il credito d’imposta della manovra 2020 per gli esercenti commerciali che accettano le carte ed il Bancomat?
Al centro della Manovra 2020 c’è il SuperBonus Befana, la lotta all’evasione fiscale e l’abbassamento della soglia d’uso del contante.
Il SuperBonus Befana sarà erogato solo a quei contribuenti che pagheranno le spese con carta, Bancomat ed ogni altro strumento di pagamento tracciabile.
Gli esercenti commerciali che non accetteranno i pagamenti con moneta elettronica saranno sanzionati aspramente.
La sanzione è prevista nella misura dei 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento con Bancomat, carte e bonifico bancario.
Per questo, il Governo Conte “Bis” introdurrà il credito d’imposta al 30%: saranno ben 3,1 milioni gli esercenti e le piccole attività che potranno beneficiare dell’incentivo.
Scopriamo come funzionerà e chi ne potrà beneficiare.
In arrivo il credito d’imposta al 30%
Dopo settimane di tentativi per cercare di tagliare i costi delle commissioni sul Bancomat, il Governo ha trovato più efficace introdurre un credito di imposta pari al 30 per cento dei costi per le commissioni che verranno sostenute ad ogni pagamento.
Il credito d’imposta al 30% sarà riconosciuto solo agli esercenti di piccole-medie dimensioni che al primo luglio 2020 abbiano conseguito ricavi per 400 mila euro.
L’obiettivo auspicato è un incremento superiore al 10 per cento dei pagamenti con moneta elettronica (carta, Bancomat e bonifici bancari).
E, se tutto andasse come auspicato dal Governo Conte “Bis”, si potrebbe pensare di estendere a una platea più ampia di esercenti la formula del credito d’imposta al 50 per cento.
Si abbassa la soglia del limite d’uso del contante
Il Governo introdurrà una progressiva riduzione del contante per i trasferimenti in denaro e passerà dai 3.000 euro ai 2000 euro fino al 31 dicembre 2021, e dal primo gennaio 2022 a mille euro.