Treno deragliato a Pioltello: si vede la luce. Sarebbero 12 gli accusati che andranno sotto processo. Molti fanno parte della società Rfi.
Treno deragliato il 25 gennaio 2018: le indagini sono state chiuse con la sentenza di disastro ferroviario colposo.
Il caso
L’incidente ferroviario che causò la morte di tre persone accadde il 25 gennaio 2018 a Pioltello. 97 furono i feriti gravi e meno gravi. Diversi passeggeri riportano tutt’ora traumi psicologici e disturbi da stress. La causa dell’incidente sarebbe stata una rotaia rotta in un punto a causa della mancata manutenzione. Una frattura di 23 cm che avrebbe fatto deragliare il treno che si sopraelevò nella ruota destra, nel suo terzo vagone. Una manutenzione che sarebbe dovuta avvenire 11 mesi prima ma che non avvenne mai nonostante i solleciti. Lo imponevano le procedure Rfi. Per tamponare il problema, venne posta una tavoletta di legno tampone.
Gli indagati
In questi giorni il pm di Milano ha chiuso le indagini. Le accuse sono di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose. Indagate 12 persone: dipendenti, tecnici e manager della società Rfi. Ma non solo anche due manager e due ex vertici dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie.
Nello specifico, la società Rfi ha la responsabilità amministrativa degli enti. Nell’avviso di chiusura delle indagini della Procura, si specificano le accuse per i dirigenti. Essi non hanno messo a disposizione dei lavoratori di Trenord e di tutti i viaggiatori dei convogli della linea interessata le “attrezzature idonee ai fini della sicurezza” senza far sì “che l’infrastruttura fosse mantenuta in buono stato di efficienza per la sicura circolazione dei treni”, come si evince da TgCom24.