Ospite di Radio Capital, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, lancia l’aut-aut per il Governo
Nicola Zingaretti guarda al futuro del Pd: “Troppe polemiche che fanno male all’Italia”.
Intervista a Radio Capital
Un’intervista trasversale quella rilasciata dal segretario dem, Nicola Zingaretti, ai microfoni di Radio Capital, nella trasmissione “Circo Massimo”, condotta da Massimo Giannini e Oscar Giannino.
Il primo out-out il segretario dem lo lancia sull’alleanza stipulata con il Movimento 5 stelle, accordo che, Nicola Zingaretti, a suo dire, non aveva l’ansia né di far nascere ma neppure di far cadere. Il limite sta nei risultati, nel momento in cui non se ne raggiungono, non può più esserci un accordo.
Una visione unita del futuro è, secondo il leader dem, la prerogatiga per andare avanti; idea questa che va costruita il prima possibile, avverte Zingaretti.
Il futuro del Pd
Sul futuro del Pd, accenna anche alla possibilità di un cambiamento nel partito. Un probabile congresso Pd già nel 2020, purché tutte le parti siano d’accordo. Un cambiamento nello Statuto, rimasto intatto da 13 anni, basato su idee politiche ed aperto alla società italiana.
Per quanto riguarda il cambiamento del nome, Zingaretti auspica di non cadere nella falla del
“cambiare tutto per non cambiare niente”
Sul governo Conte, Zingaretti dà i suoi voti personali: sei e mezzo/sette sulle scelte politiche, ma una netta bocciatura su quella che è stata finora la condotta politica. Per quanto riguarda la sconfitta di Bianconi in Umbria, Zingaretti ribadisce che l’unica forza per fronteggiare la destra sia il Pd, ma da solo il Partito democratico non può farcela:
“Dobbiamo scommettere su una grande forza nazionale, e intorno a questa forza servono alleanze competitive”.
Non mancano, però, le critiche al suo predecessore, Matteo Renzi:
“Dobbiamo lavorare insieme. Se riprende la guerra nel campo di forze del centrosinistra gli italiani lo salutano.”