Luigi Di Maio risponde a Laura Boldrini sulla questione migranti e accordo con la Libia in prossima scadenza
Di Maio risponde alla Boldrini per i migranti dopo la sua interrogazione sul memorandum libico in prossima scadenza. Che cosa si sono detti?
L’interrogativo di Laura Boldrini
Il 2 novembre è prevista la scadenza del memorandum di intesa Italia-Libia e la deputata Laura Boldrini si pone un interrogativo. La stessa infatti chiede se questo rapporto siglato nel 2017 non vada in contrasto con la vicenda di traffico di esseri umani in materia di contrasto dell’immigrazione.
La risposta di Luigi Di Maio
Luigi Di Maio come Ministro degli Esteri risponde a questo interrogativo ed evidenzia che:
“il governo intende lavorare per modificare meglio i contenuti del memorandum di intesa con la libia, con particolare attenzione ai centri e alle condizioni dei migranti”
Evidenziando che una eventuale denuncia sullo stesso memorandum porterebbe ad un vulnus politico in una fase – questa – altamente delicata:
“lavoriamo per migliorarlo”
Il Ministro sottolinea inoltre la convocazione di una Commissione congiunta Italia – Libia al fine di poter lavorare direttamente sul miglioramento di questa intesa, coinvolgendo tutte le organizzazioni internazionali.
Ribadisce inoltre – come cita Fatto Quotidiano – che questo documento sarà bene migliorarlo e modificarlo ma
“ha contribuito a ridurre in maniera rilevante gli arrivi da 107mila a 2mila all’ottobre 2019 e di conseguenza anche le morti in mare”
Continua cercando di mettere l’accento sul fatto che l’Italia sia il partner effettivo della Libia pronto a combattere il traffico di esseri umani:
“un disimpegno peggiorerebbe le condizioni dei migranti stessi”
Le modifiche per l’accordo sarebbero quindi tre, ovvero:
- intensificare lo svuotamento dei centri di detenzione attraverso i corridoi umanitari
- rafforzamento delle Nazioni Unite con la loro presenza nelle 19 strutture di detenzione
- piano stragegico di sviluppo per l’Africa per favorire il rientro in patria
Le proposte verranno presentate al Ministro dell’Interno Lamorgese il 6 novembre proprio durante l’informativa della Camera dei Deputati.