Il premier Giuseppe Conte chiede una tregua ai partiti, che rischiano di cedere il passo a Salvini. Il Pd auspica modifiche al dl scurezza
Giuseppe Conte reclama uno stop ai partiti. Obiettivo del partito democratico cambiare il dl sicurezza
La tregua di Conte
Non difendere la manovra di bilancio, auspicando, al contrario, di modificarne l’intero assetto o quasi, per Giuseppe Conte è una mossa da autolesionisti. È quanto il premier rimprovera ai 2 partiti di Governo, che, in questo modo, potrebbero lasciare il passo a Matteo Salvini, anche prima del 2023.
Un esecutivo che si trova nel bel mezzo delle elezioni in Umbria ed in Emilia-Romagna, elezioni queste ultime, da cui il premier non sembra volersi far coinvolgere. Un ritorno a ricoprire il ruolo che gli spetta è il progetto a breve termine di Conte, per uscire dalle dinamiche interne di Pd e M5s.
Da una parte, uno scontro generazionale tra i pentastelati, con gli eletti del 2013 e quelli del 2018, dall’altra un Partito democratico che sembra sentirsi il solo ad aver investito sull’attuale esecutivo.
La richiesta del Pd
Il testo della manovra di bilancio rischia di saltare quando arriverà in parlamento. L’unico, vero nemico del premier sembra essere il leader della Lega, Matteo Salvini. Fondamentale, in questo momento, restare uniti, per evitare elezioni anticipate e l’ascesa di Salvini. Una richiesta che, però, rischia di restare inascoltata, visto che la direzione in cui guardano i partiti sembra essere univoca e personale. Il Pd ha ribadito la volontà di cambiare assetto ai dl sicurezza, su cui invece i pentastellati non sembrano volersi muovere troppo, seguendo la linea impostata durante il governo con la Lega.
Intanto, martedì il premier conferirà sul caso Fiber, nato per un presunto conflitto d’interessi di Giuseppe Conte riguardo un suo incarico da avvocato, precedente alla sua attuale carica. L’occasione sarà un banco di prova per capire quanto sia disposta a spingersi oltre la maggioranza di Governo per difendere il premier.