Nuove manifestazioni ad Hong Kong con l’arresto di 5 persone. Incendiata la sede della principale agenzia di stampa
Continuano le proteste ad Hong Kong: nuovi arresti. Sequestrate centinaia di moltov.
I motivi delle proteste
Le proteste di Hong Kong sono iniziate il 9 giugno scorso. Il motivo fu la promulgazione di un emendamento alla legge sulle estradizioni. L’emendamento è stato ritirato il 24 ottobre scorso. Nonostante ciò, la protesta è andata avanti, spinta da un’ormai mal tollerata ingerenza di Pechino nell’indipendenza della regione.
Le proteste, che proseguono ormai da oltre 4 mesi, hanno causato il ferimento di decine di persone. La condotta dei manifestanti è stata definita dai vertici di Pechino vicina al terrorismo. Il 4 ottobre è stato dichiarato lo stato di emergenza ed il governo di Hong Kong ha introdotto la legge anti-maschera per impedire ai manifestanti di coprirsi il viso durante le manifestazioni.
Nuovi scontri nel week-end
Le proteste, intanto, continuano, inesorabili. Cinque persone sono state arrestate in seguito ad una perquisizione in un appartamento a Wan Chai. Durante il blitz, la Polizia ha trovato 188 molotov, ed altre armi da offesa.
La sede della principale agenzia di stampa cinese è stata data alle fiamme, segnale questo che mostra quanto ormai la protesta si muova sul filo anti-cinese. Nonostante il divieto, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza, con maschere sui volti. Le forze di polizia hanno usato idranti e gas lacrimogeni per disperdere la folla.
Quello in corso è il 22esimo week-end di scontri che vede protagonista la popolazione dell’ex protettorato britannico.
Nel 2014 c’erano state altre proteste ad Hong Kong, durate oltre 2 mesi. La motivazione fu la decisione del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo di Pechino di mettere mano e riformulare il sistema elettorale di Hong Kong. Quella riforma, poi non attuata, fu vista come pretesto per ridurre l’autonomia della regione.