La LAV punta a rendere il fisco più amico degli animali, proponendo 5 emendamenti alla manovra che al vaglio
Lav: Non si può negare che la cura e la tutela degli animali domestici e non, stia diventando più importante. Purtroppo il fisco non sempre ci viene incontro ma ora la Lega Antivivisezione propone 5 emendamenti alla legge di Bilancio “per un fisco non più nemico degli animali”.
Le proposte per la tutela migliore degli animali
L’idea della LAV si basa su 5 proposte, che puntano a trovare delle coperture economiche che possano dimostrare “l’effettiva volontà delle Istituzioni”:
- si chiede l’aumento della quota di detrazione fiscale delle spese veterinarie, comprendenti farmaci veterinari dalla dichiarazione dei redditi e per chi adotta, una totale esenzione. Attualmente rendendola totale per chi adotta un cane o un gatto. Per il momento si possono detrarre massimo 49,06 euro su una spesa limite di 387,34 euro,
- eliminare l’aliquota del 22% sulle prestazioni veterinarie per animali adottati,
- riduzione IVA sulle prestazioni veterinarie e cibo per animali che sono tenuti a scopo di lucro
- si chiede la riduzione dei costi dei farmaci veterinari, con la possibilità di prescrivere farmaci equivalenti umani.
- Possibilità d’acquistare esclusivamente il numero di pastiglie necessarie.
Maggior tutela degli animali
Si tratta di una tutela degli animali, che porta anche ad una miglior giustizia sociale. Si avrebbe un aumento della qualità della vita delle famiglie e degli animali. Si potrebbe rendere maggiormente sostenibile il tenere un animale, portando magari ad una diminuzione della cessione di animali malati, incrementando le adozioni perché supportate in concreto. Si ridurrebbe in questo modo il peso per la collettività, perché si un’adozione è un gesto d’amore, ma solleva anche tutti noi, dal pagamento del canile.
L’adozione di un cane o un gatto abbandonato è un gesto d’amore, ma è uno dei mezzi di contrasto al randagismo. Un solo cane in canile ha un costo per la collettività annualmente costa mediamente 1.277,50 euro l’anno e nel 2018 si parla di almeno 126 milioni di euro impiegati dalla amministrazioni locali per mantenerli. Se si adottassero le misure proposte, si avrebbe un notevole risparmio per la collettività e sicuramente un incentivo per le adozioni aiutando al meglio gli animali tirandoli fuori dal canile.